Sanità, Uva tuona: «Serve un intervento ora, non promesse future»
Il consigliere comunale di Co-Ro: «Tra promesse e rinvii, l’Ospedale della Sibaritide continua a essere evocato come la soluzione finale. Ma nel frattempo, non si può restare in attesa. I due ospedali di Corigliano e Rossano necessitano di interventi urgenti»

CORIGLIANO-ROSSANO - Che la sanità sia un tema scottante nella nostra Regione, è alquanto risaputo. Alle nostre latitudini diventa quasi quotidianamente tema di scontro politico, che accende polemiche mai sopite.
L'ultima in ordine di tempo, quella di Antonio Uva, consigliere comunale di Corigliano-Rossano, che ha sollevato e messo in fila una serie di questioni che riguardano l'accesso al diritto alla slaute.
«La sanità calabrese continua a versare in condizioni critiche. In una regione che da decenni lotta contro carenze strutturali, inefficienze organizzative e una cronica scarsità di personale, la situazione non solo non migliora, ma in alcuni contesti sta peggiorando. I cittadini lo sanno bene: accedere a cure tempestive e dignitose è diventato sempre più difficile. La realtà di alcuni reparti ospedalieri, spesso segnati dal degrado e da condizioni igienico-sanitarie non accettabili, non può più essere ignorata. Questa condizione è ampiamente documentata anche attraverso foto e video sul web che girano e che testimoniano lo stato reale di molti presidi ospedalieri locali».
«Tra promesse e rinvii, l’Ospedale della Sibaritide continua a essere evocato come la soluzione finale (a proposito durante il talk dell'Eco in Diretta che puoi rivedere qui la consigliera regionale Pasqualina Straface ha detto che verrà ultimato entro luglio 2026, ndr). Ma la verità è che nessuna nuova struttura, per quanto moderna, potrà funzionare senza una dotazione tecnologica d’avanguardia e, soprattutto, senza specialisti altamente formati in ogni settore. Un ospedale non è fatto solo di mura nuove, ma di competenze, organizzazione, tecnologie e assistenza continua. Nel frattempo, non si può restare in attesa. I due ospedali di Corigliano e Rossano necessitano di interventi urgenti: miglioramento dei servizi, potenziamento del personale, recupero della funzionalità dei reparti chiave. È inaccettabile che si parli solo del futuro, quando il presente richiede risposte immediate».
«I pazienti non possono aspettare mesi o anni, quando anche un solo giorno può essere determinante sulla salute, né essere vittime di continui rimpalli tra promesse politiche e realtà operative disastrose. Va inoltre ricordato che già in passato, in sede di Consiglio Comunale, ho personalmente denunciato episodi gravi e inaccettabili che testimoniano il profondo stato di abbandono della sanità locale. Tra questi, la tragica vicenda di un cittadino obeso rimasto a terra per ore, senza che fosse disponibile nemmeno una barella adeguata per prestargli soccorso».
«È inutile dunque, ristrutturare e unificare assetti senza un piano chiaro perché si rischia di disperdere risorse preziose e aumentare il disservizio. Serve invece una pianificazione concreta, realistica e operativa, che parta dall’ascolto del territorio, degli operatori sanitari e soprattutto dei bisogni dei cittadini. Per quanto riguarda le assunzioni nel settore sanitario, non è necessario guardare oltre confine. Non servono medici dall’estero quando tanti professionisti, figli di questa stessa terra calabrese, sono costretti a lavorare fuori regione o all’estero per mancanza di opportunità e riconoscimento. La Calabria dispone di risorse umane qualificate e competenti, ma serve la volontà politica di richiamarle e valorizzarle».
«In situazioni di emergenza sanitaria, come quella che viviamo da anni, esistono strumenti normativi regionali che possono e devono essere adattati per accelerare le assunzioni e rispondere con tempestività alle reali esigenze del sistema. La sanità non è un tema da campagna elettorale: è una necessità quotidiana, un diritto costituzionale. In Calabria, è il momento di passare dalle parole ai fatti» conclude.