12 ore fa:Cemento sulla pista di atletica del Brillia, Caputo (FdI) attacca il Comune: «Impianto stravolto»
12 ore fa:Black Friday e rincari natalizi, Colamaria (UdiCon): «Serve più tutela per i consumatori»
8 ore fa:Corigliano Calcio, tre punti d'oro: 2-0 al Real Trebisacce
10 ore fa:Finanziaria 2026, FdI rilancia sul fronte scuola: «Più risorse, più diritti, più tutele»
11 ore fa:Centri Pubblici per la Procreazione Medicalmente Assistita in Calabria, Uva: «Progetto strategico per contrastare denatalità»
9 ore fa:Musica e poesie sotto l'albero, domani un magico appuntamento a "Porta Celeste"
8 ore fa:Tradizione, comunità, meraviglia: nel cuore di Rossano prende vita il Natale identitario | VIDEO
11 ore fa:Schiavonea, l’auto abbandonata sul lungomare che nessuno vede
9 ore fa:Bonus affitti, Scutellà (M5s): «Famiglie dimenticate e zero pianificazione»
10 ore fa:Negato il diritto alla mobilità, Lampare: «Tornare in Calabria per Natale è un lusso»

La processionaria sta distruggendo i boschi della Sila: occorrono interventi urgenti

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - L’aria della nostra Sila è stata classificata la più pura dell’intera Europa. Questo grazie alle belle distese di pini, alla presenza dei laghi ed alla mancanza di qualsivoglia insediamento industriale.

Un vero e proprio paradiso terrestre che però è messo in grave pericolo dalla presenza di un insetto, la processionaria che, distruggendo il fogliame del pino, provoca la morte della pianta.

La processionaria del pino, in alcune regioni chiamata “Gatta Pelosa”, ma che alla gatta non somiglia minimamente, è un lepidottero distruttivo che attacca tutte le specie di alberi del genere Pinus; il nome nasce dall’abitudine delle larve di spostarsi in rigorosa fila indiana, formando una sorte di “processione” che talvolta si estende anche per diversi metri di lunghezza.

La larva misura circa 4 cm, è ricoperta di peli di colore bruno con macchie rossastre e una fascia giallastra.

Questo vermiciattolo, pericoloso anche per l’uomo, usa come forma di difesa numerosi peli, urticanti al contatto con la pelle; la probabilità maggiore di incontrarla è nei mesi primaverili, tipicamente attorno a marzo-aprile, ma in alcuni casi fino a luglio ed oltre, quando le larve escono dai nidi.

Durante l’inverno la sua presenza è visibile sui rami dei pini attraverso i nidi che sono sotto forma di batuffoli bianchi. Non conoscendone la pericolosità, sembrano belli da vedere ma pericolosi da toccare.

Toccare una processionaria causa una forte dermatite da contatto (allergia) e, nei casi più gravi, sintomi anche molto più severi.

La disinfestazione dalla processionaria del pino è obbligatoria per legge in Italia, come previsto dal Decreto Ministeriale (D.M. 30/10/2007) ma sembra che in tanti se ne siano dimenticati.

A chi tocca difendere il paradiso terrestre calabrese? All’Ente Parco, alla Provincia, ai Comuni o alla Regione?

In attesa che si decidano le competenze, i primi danni cominciano ad essere evidenti con intere aree boschive infestate dal vermiciattolo. Esistono anche sistemi compatibili con l’ambiente come un fungo molto particolare. Il fungo in questione si chiama Cordyceps militaris e si nutre di larve di lepidotteri (la famiglia d’appartenenza della Thaumetopoea pityocampa) con una predilezione proprio per quelle della processionaria del pino.

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide