Da settembre il volo Crotone-Roma potrà diventare realtà, ma la Sibaritide resta a guardare
Il nuovo bando dovrebbe prevedere l'attivazione di questa tratta per il prossimo autunno, ma per noi sarà diffcile poterne usufruire. Raggiungere Crotone senza strade, né ferrovie, resta un'impresa ardua
CROTONE - Secondo un recente articolo apparso su “Il Crotonese”, dal prossimo settembre l’aeroporto di Crotone potrebbe ottenere il volo per Roma. Le proposte del nuovo bando sono tese ad incentivare le compagnie e i residenti che potranno godere di questa ulteriore tratta.
Purtroppo i precedenti bandi dell’Enac non hanno sortito gli effetti sperati e questa volta dovrà essere quella decisiva. Alle compagnie bisognerà offrire condizioni economicamente vantaggiose, senza trascurare le esigenze di trasporto e mobilità delle popolazioni residenti.
Al di là delle questioni tecniche però, che pure rientrano nei temi da affrontare nelle riunioni preliminari alla conferenza dei servizi fissata a marzo, legate al numero di voli, passeggeri e affluenza, il problema resta sempre il medesimo per il territorio della sibaritide: questo servizio risulterà difficilmente accessibile.
Anche questa volta saremo costretti a guardare senza poter godere dei vantaggi di un servizio importante, perché i collegamenti ferroviari e stradali non ce lo consentono. Raggiungere Crotone è davvero un’impresa ardua. La polemica sembra la solita, ma continuiamo a scontrarci con i limiti di un territorio isolato.
Dobbiamo tener presente cha realizzazione di infrastrutture crea valore e contribuisce alla crescita economica dei Paesi per effetti sia diretti che indiretti: creazione di posti di lavoro, l'aumento della produttività degli attori economici che ne usufruiscono, promozione della concorrenza e della cooperazione e oltre che un aumento dell’efficienza dei trasporti.
Intanto registriamo l’avvento di questa novità da cui resteremo tagliati fuori, con la speranza che chi di dovere si adoperi ad accorciare le distanze lavorando seriamente per le infrastrutture dell’Alto Jonio.