Co-Ro, stop corruzione amministrativa… ma il comitato garanzia non si riunisce da tempo immemore
La Cgil comprensoriale irrompe nella giostra di trasferimenti in atto nel comune di Corigliano-Rossano: «Non c’è confronto sul fabbisogno del Personale, nonostante le sollecitazioni sindacali»
CORIGLIANO-ROSSANO – Le misure adottate per contrastare la corruzione amministrativa e la tutela dei dipendenti in materia di violenza stanno innescando una giostra di trasferimenti che impedisce il corretto svolgimento delle attività lavorative.
«Non capiamo quale logica guidi l’ennesima giostra dei trasferimenti che il Comune di Corigliano-Rossano ha deciso di adottare – afferma in una nota stampa Vincenzo Casciaro, Segretario Generale Fp Cgil Comprensoriale. Ormai con cadenza trimestrale, il Comune ci ha abituati a lunghe liste di spostamenti di Personale da un Ufficio all’altro, da un Servizio all’altro, ammantandole di una non meglio precisata “attuazione delle misure di contrasto al fenomeno della corruzione amministrativa”».
«Da tempo, l’Amministrazione Comunale non insedia il Comitato Unico di Garanzia, istituito per legge al fine di assicurare parità e pari opportunità di genere, tutelare i Lavoratori contro le discriminazioni e il mobbing nonché vigilare sull’assenza di qualunque forma di violenza fisica e psicologica. Questa stessa A.C., che ancora non ha provveduto a istituire il Cug, pensa che i fenomeni distorsivi possano essere combattuti modificando gli assetti organici ogni tre mesi. Da molti mesi, denunciamo l’immobilismo dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, che ha la finalità di attivare “stabili relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere lavorativo, anche con riferimento alle politiche formative”: esso ormai è ridotto a pura formalità, e viene convocato solo se la Fp Cgil reitera le richieste».
«Non c’è confronto sul fabbisogno del Personale, nonostante le numerose sollecitazioni sindacali; non c’è programmazione sulla formazione, nonostante le continue enunciazioni. Insomma, le politiche del Personale, come da tempo denunciamo, risultano insufficienti e insoddisfacenti. All’assenza del confronto sindacale, si aggiungono le giostre dei trasferimenti interni dei Dipendenti Comunali. Oggi, tanti Lavoratori del Comune vivono l’incertezza della precarietà, non sapendo se la loro permanenza in un determinato Ufficio o Servizio, sia destinata a proseguire o finirà nella prossima lista di giostranti».
«In questo contesto, con l’ultima – in ordine di tempo – determinazione in materia di cosiddetta “rotazione ordinaria del Personale”, ben 15 unità lavorative sono state fatte oggetto di trasferimento. Tra gli altri, il trasferimento di una figura importante di responsabilità che, dal Giudice di Pace della sede di Corigliano, viene trasferita presso altro Settore; chiediamo polemicamente di sapere se l’A.C. di Corigliano-Rossano ha deciso la soppressione dell’importante Ufficio del Giudice di Pace di Corigliano, attraverso la lenta agonia cominciata qualche mese fa con il trasferimento di un Dipendente, già formato in specifica attività di fascicolazione, e oggi proseguita con la incredibile decisione di trasferire la Responsabile dell’Ufficio, nonché una ulteriore Dipendente, anch’essa trasferita dopo appena un mese di permanenza al Giudice di Pace».
«Continua però il silenzio dell’Amministrazione Comunale sui fatti strategici che avrebbero dovuto caratterizzare, sin da subito, un cambio di passo importante ai fini del ruolo primario che la Città di Corigliano-Rossano deve assumere nel contesto provinciale e regionale. Ci riferiamo in particolare alla riqualificazione del Personale, che da oltre due anni avrebbe dovuto essere avviata e che invece, ancora oggi, non è oggetto di discussione. Eppure, nelle continue giostre messe in moto dall’A.C., tanti Lavoratori di categoria A, o di categoria B o C, vengono destinati a svolgere mansioni superiori; come dire che l’A.C. sa che tanti Lavoratori sono in grado di svolgere mansioni superiori a quelle di attuale inquadramento, e per questo le utilizza in attività superiori, ma quando si tratta di riconoscerli contrattualmente e giuridicamente, l’A.C. fa finta di non saperlo. Anzi, se qualche Rappresentante Sindacale interno al Comune, si ostina a difendere le ragioni di quei Lavoratori tuttora sfruttati, viene malamente e maleducatamente allontanato dalle riunioni. Siamo ancora in attesa che il Sindaco chiarisca la sua posizione in merito a un siffatto episodio antisindacale, e si scusi per l’insano comportamento».
«Gli Amministratori Comunali forse ignorano il valore del confronto sindacale, ma sarebbe opportuno che riflettano un po' di più sull’importanza strategica che il confronto sindacale si porta dietro. Il confronto, però, non va vissuto con approssimazione e superficialità, come invece sta succedendo da molto tempo. Per il terzo anno consecutivo, ancora quest’anno, infatti, nonostante i continui richiami del Sindacato, la riunione di contrattazione decentrata è stata convocata solo a fine dicembre, quasi a voler sottolineare che alla stessa non si vuole dare nessuna importanza. Eppure, in quella sede si assegnano risorse considerevoli, che quindi ben meriterebbero di essere discusse nel corso dell’anno di competenza».
«Pretendiamo ora, per questo scorcio di sindacatura, un cambio di passo. Chiediamo quindi che siano finalmente risolte le questioni legate alle mancate riqualificazioni, che pesano come un macigno sulle progressioni di carriera dei Dipendenti interessati; riteniamo che si debba porre fine all’assurdo balletto dei continui trasferimenti di Personale, poiché non hanno alcun fondamento e confermano la mancanza di prospettive a medio e lungo termine; e infine chiediamo che il confronto sindacale torni ad essere protagonista, ripristinando corrette e correnti relazioni sindacali, che ad oggi latitano».