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Risucchiati i soldi da un self service di carburante a Trebisacce. È una tattica inedita

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TREBISACCE - C'è creatività diabolica e ingegno mefistofelico nell'atto criminale che alcuni ignoti hanno messo a segno nella notte tra venerdì 14 ottobre e sabato 15, a danno di una periferica stazione di rifornimento di carburante sita nella città di Trebisacce, che opera anche in modalità selfservice.

Dopo aver disabilitato le telecamere sabotando il quadro elettrico, gli Arsenio Lupin che operano in loco hanno prima divelto la bocchetta dove vengono normale introdotte le banconote e con un meccanismo procedurale ancora non definito, hanno provveduto a ritarare, quasi fosse un bancomat, una cifra che oscilerebbe tra 1500 e in 2000 euro, anche se questa cifra resta ancora da verificare.

Non è chiaro che tipo di tecnica sia stata usata per il prelevamento improprio, cioè se è stato adoperato un nastro biadesivo calato nella bocchetta divelta o un vero e proprio aspiratore. Entrambe le tecniche sono recenti ma comunemente usate in questo tipo di crimini, ma a quante pare, la seconda negli ultimi mesi si sarebbe fortemente diffusa in varie regioni, dando vita ad una serie di rapidi furti al fulmicotone.

Su questo furto, abbastanza inedito sul territorio, stanno indagando i carabinieri del Comando Stazione di Trebisacce.

foto copertina di repertorio

 

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.