«Istituire il Ministero del mare, per rilanciare filiera ittica ed economia costiera»
È la proposta di Scognamiglio (Unci Agroalimentare): «L’obiettivo è una pianificazione complessiva per l'intera economia del mare e una semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche»
CATANZARO - «Istituire con il prossimo governo nazionale un ministero del mare, per preservare e valorizzare un'importante risorsa della Calabria e di tutto il Paese, insieme all'intera filiera ittica, che vede numerose piccole imprese portare avanti, tra mille difficoltà, un'attività fondamentale per i territori costieri».
È la proposta lanciata da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell'Unci Agroalimentare, che raccoglie l'istanza avanzata da diversi sindaci e dagli operatori del settore.
«L'economia blu – ha proseguito il rappresentante dell'associazione di categoria del mondo cooperativo – costituisce il 2.6% del Prodotto interno lordo, pari a 39,5 miliardi di euro. Pesca, acquacoltura, turismo ittico e ecomarino, ma anche turismo balneare e delle crociere, trasporto e cantieristica navale. Un mondo variegato che significa sviluppo, promozione del territorio e del “made in Italy” e allo stesso tempo, con adeguate misure sulle quali si sta puntando ed investendo con sempre maggiore determinazione, tutela dell'ambiente, delle biodiversità e degli equilibri naturali e paesaggistici delle zone costiere, in particolare di quelle più esterne ai flussi produttivi e turistici».
«Un sistema, dunque, articolato e complesso che richiede una visione e una strategia unitaria, che consenta alle diverse realtà che la compongono di mettersi in rete o di rafforzarla, per giungere all'obiettivo di una pianificazione complessiva per l'intera economia del mare, anche attraverso una semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche ed unico interlocutore istituzionale» conclude.