Ospedale della Sibaritide, risolto il nodo dei sottoservizi: via libera alla soluzione definitiva
Dopo tre anni di stallo e rimpalli istituzionali, arriva la svolta: affidati i lavori alla concessionaria D'Agostino. Un impianto innovativo garantirà depurazione, sicurezza e piena operatività del nuovo ospedale

CORIGLIANO-ROSSANO – È una storia lunga, intricata e per molti versi paradossale, quella dei sottoservizi del nuovo ospedale della Sibaritide. Una vicenda che l’Eco dello Jonio aveva denunciato già tre anni fa, nell’ottobre 2022, quando scrivevamo a chiare lettere che «a Insiti non c’è acqua né fognatura e i cantieri rischiano lo stallo» (leggi l’articolo del 25 ottobre 2022). Un problema gigantesco, allora derubricato a dettaglio tecnico ma che, di fatto, metteva in discussione l’intera funzionalità della nuova struttura sanitaria.
Praticamente nel cuore baricentrico della città continua a non esserci un collegamento fognario né un depuratore e persino manca l’approvvigionamento idrico non era garantito. Insomma, sta sorgendo un ospedale senza servizi primari. Era e resta questo lo scenario surreale che si staglia dietro le ruspe all’opera a Insiti.
La domanda che allora ponevamo ai decisori era semplice e disarmante: come si può costruire un grande nosocomio senza prima garantire un minimo di urbanizzazione?
Il dossier e le “verità scomode” del 2024
Due anni dopo, nel dicembre 2024, siamo tornati sull’argomento con una lunga inchiesta (“Voci e verità”, video e dossier), nella quale abbiamo documentato la rete di responsabilità incrociate, le mancate pianificazioni e i rimpalli istituzionali che avevano bloccato la definizione del sistema dei sottoservizi. Lì ribadivamo che la soluzione al nodo depurativo non poteva che passare da un intervento diretto, in house, della Regione e della struttura commissariale.
«Il problema del depuratore a servizio dell’ospedale – scrivevamo - si può sciogliere solo con una scelta radicale: farsi carico direttamente delle opere, senza ulteriori rinvii né scaricabarile». Parole che oggi suonano profetiche.
La svolta: la determina del Commissario
Ma la svolta attesa è arrivata, lo scorso luglio nello stesso giorno in cui il Presidente Occhiuto decideva di porre fine, anzitempo, alla sua legislatura e mandare la Calabria ad elezioni anticipate.
Con la determina n. 26 del 29 luglio 2025, proprio il Commissario Occhiuto, delegato per l’edilizia sanitaria della Regione Calabria, attraverso il Responsabile Unico del Procedimento, il Generale Antonio Battistini, ha affidato alla D’Agostino Costruzioni Spa – Concessionario del Nuovo ospedale di Insiti - l’incarico per la realizzazione di una soluzione supplementare di scarico dei reflui depurati e delle acque meteoriche.
Si tratta di un’opera cruciale: il collettamento, che avverrà attraverso un impianto di trattamento reflui di ultima generazione a membrane che sarà realizzato nell’area appena prospicente al perimetro ospedaliero, porterà le acque al torrente “Grande Cino”, attraverso un sistema di depurazione e recapito finale, garantendo una ridondanza dotazionale utile anche in caso di emergenze o calamità. In sostanza, un doppio canale di sicurezza che assicurerà la piena operatività del nosocomio, anche a fini di protezione civile. Il progetto, nemmeno a dirlo, sarà redatto e concepito dalla struttura tecnica della D'Agostino guidata dal project manager Domenico Petrone con la supervisione dei Dipartimenti regionali di riferimento e dell'Asp di Cosenza.
Il contratto – affidato in deroga, vista la dichiarazione di stato di emergenza sul sistema ospedaliero calabrese – vale 6,9 milioni di euro (oltre IVA), così ripartiti: 6,3 milioni per i lavori, 350mila euro per gli oneri di sicurezza e 247mila per la progettazione. Insomma, meno della metà della cifra che servirebbe per collettare l’ospedale al depuratore di Boscarello, insieme a tutte le aree attraversate (ancora non collettate) e per potenziare e adeguare – ovviamente – lo stesso depuratore. Una soluzione, quindi, semplice, veloce e indolore.
Dalla denuncia alla soluzione
Dunque, dopo anni di denunce e preoccupazioni, il cerchio sembra chiudersi. L’ospedale della Sibaritide non sarà più un “guscio vuoto”, ma una struttura connessa a una rete di sottoservizi finalmente adeguata. Certo, restano i tempi di realizzazione e i rischi di ulteriori intoppi, ma la firma del Commissario rappresenta una vera svolta amministrativa.
Un epilogo che dà ragione a quanti sostenevano, fin dall’inizio, che il nodo dei sottoservizi non poteva che essere affrontato e risolto direttamente, senza scorciatoie. Ora la responsabilità è chiara, i fondi ci sono, e il cantiere può guardare al traguardo con una prospettiva concreta.