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Caserma dei Carabinieri di Villapiana, per l'opposizione è un'operazione che costerà circa 2,5 mln di euro

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VILLAPIANA - Sulla questione relativa alla Caserma dei Carabinieri di Villapiana interviene il gruppo d'opposizione consiliare "Insieme per Villapiana" con una lunga nota stampa di cui vi riportiamo i passaggi più salienti.

"Villapiana nel 2018 - si legge nel comunicato stampa diffuso - è stata teatro di un omicidio di mafia, negli ultimi anni ha visto crescere episodi di criminalità più o meno importanti e la presenza di un ambiente criminale è cresciuto nel tessuto sociale locale insidiando sempre più la quotidianità della nostra cittadina. Non ci sono, di fronte a questi eventi, motivazioni che possano giustificare una lungaggine che ci ha portati, dopo 7 anni, a perdere la stazione dei Carabinieri sul nostro territorio, perché il 17 ottobre prossimo i Carabinieri di Villapiana saranno trasferiti alla Stazione di Sibari.

Riteniamo - Continua la nota - l’acquisto del fabbricato di proprietà della BCC Mediocrati al prezzo di 500.000,00 € un provvedimento antieconomico, tant’è che avevamo avanzato la proposta (che ha portato al rinvio del punto all’o.d.g. del consiglio comunale convocato giorno 8 agosto u.s.) che la banca cedesse gratuitamente la proprietà dell’immobile in cambio della concessione di un’area per la permanenza dello sportello sul territorio di Villapiana. Nonostante due conferenze di capigruppo sul tema, la BCC Mediocrati non ha accolto la proposta". 

Verrebbe quasi da chiedersi, con tutta l'ironia del caso, come mai la BCC Mediocrati non abbia accolto la proposta di cedere gratuitamente un immobile a fronte della possibilità di mantenere uno sportello, ma la risposta appare abbastanza scontata e facilmente intuibile.

"Il comune di Villapiana, secondo quanto deliberato con i voti favorevoli dalla maggioranza consiliare e del consigliere Grande, dovrà accendere un mutuo con la cassa depositi e prestiti per l’acquisto di un immobile che, oggettivamente, non ha un mercato immobiliare; riteniamo invece sarebbe stato maggiormente vincolante nei confronti della banca, per scongiurare la chiusura dello sportello, lasciare a loro la proprietà sull’intero immobile presso cui oggi opera e perseguire ancora la realizzazione di una nuova struttura da adibire a Caserma dei Carabinieri, vista la disponibilità dello studio di fattibilità approvato nel 2018, scelta che avrebbe consentito di garantire all’Arma tempi certi e sicuramente più veloci".

Dunque, la questione, come avevamo raccontato (Leggi qui) non è di facile lettura e la matassa non è semplice da districare.

La domanda è: si fa prima a costruire una nuova struttura partendo da uno studio di fattibilità nel (e non del) 2018, o si fa prima ad acquistare un immobile? Ovviamente, è importante il momento in cui si parte. Ad oggi, visto lo stato di emergenza, si può presupporre che tra la costruzione di un nuovo immobile e l'acquisto e l'adattamento di uno esistente, la seconda ipotesi sia più celere. Ma se si fosse partiti nel 2018? Quanto tempo intercorre tra uno studio di fattibilità e la consegna di un immobile, di questo specifico genere? Tale ipotesi, quella della costruzione ex novo, sarebbe stata approvata dal Comando Provinciale di Cosenza per scongiurare la chiusura definitiva della stazione a fronte di un semplice trasferimento? Questo il punto su cui interrogarsi.

"Questo - proseguono nella nota i consiglieri di opposizione di Insieme per Villapiana - è il motivo del nostro voto contrario nella seduta consiliare del 28 settembre u.s.; in questa seduta il Sindaco ha chiesto l’approvazione di un provvedimento di acquisto di un immobile per il quale, a suo dire,  ha “trattato” per un anno fino ad ottenere una riduzione del costo da 760.000€ a 500.000€ e per il quale è certo un costo di ristrutturazione di circa 2.000.000€ senza alcuna certezza della tempistica di realizzazione degli interventi non essendo stati ancora predisposti né il progetto esecutivo né tantomeno un crono programma dei lavori mentre noi eravamo e siamo tutt’ora convinti che la realizzazione di una nuova struttura sarebbe costata meno (circa 900.000€ da studio di fattibilità approvato con delibera si giunta del 2018) ed avrebbe avuto tempi di realizzazione molto più veloci".

In questo passaggio emergono due particolari molto interessanti: i costi di ristrutturazione sono stimati, nel comunicato diffuso dal gruppo Insieme per Villapiana, in una somma di circa 2.000.000 di euro e definiti sempre nella nota stampa "certi".
Su che base?

Tale ammontare di spesa resta una cifra che farebbe tremare il sangue nelle vene di ogni amministratore e le casse di qualsiasi comune d'Italia, rispetto alla quale non si può che restare basiti e perplessi.

Dunque la spesa per tutta l'operazione della nuova caserma, per parte dell'opposizione consiliare di Comune di Villapiana, ammonterebbe a circa 2.500.000 di euro?

Altro punto da evidenziare è la risposta alla domanda sopra posta: per i consiglieri d'opposizione la realizzazione di una struttura ex novo, partendo nel 2018 dallo studio di fattibilità certificato nello stesso anno, avrebbe avuto tempi di risoluzione del problema più veloci.

"Siamo stati favorevoli alla realizzazione della Caserma a Villapiana, sin dal 2018, ma siamo contrari che questa necessità si trasformi nell’ennesima compravendita a favore di privati che hanno tutto l’interesse di realizzare utili con i soldi dei cittadini di Villapiana": si chiude con questa grave accusa rivolta all'Amministrazione guidata dal sindaco Paolo Montalti la nota stampa.

A Villapiana lo scontro politico, da oltre un decennio, arde più di un tizzone all'inferno, ma al di là delle fiamme,  del fumo che da esse deriva e della diatriba squisitamente politica resta il problema pratico e imminente di un territorio che si rifiuta di perdere un proprio importante presidio di legalità quale può essere la Caserma dei Carabinieri.

Ammesso che la data in cui il Comando Stazione di Villapiana saluterà il territorio sia confermata nel 17 ottobre, quale sarà la data di ritorno?
Come già scritto, solo il tempo, potrà dissipare ogni nebbia di parole e dare una risposta tangibile.

 

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.