A Caloveto è bufera sui canoni idrici e su quei 6 euro di "spese di spedizione"
Un balzello, ad avviso delle opposizioni, ingiustificato dal momento che «le notifiche avvengono "a mano" e senza la minima attenzione alla privacy»

CALOVETO - Le domeniche d'autunno, intrise di polemica come quella che sta vivendo la tranquilla comunità di Caloveto dove è scoppiata la bufera dopo l'invio delle cartelle di riscossione del canone idrico. Nulla di anomalo se non fosse per quella voce di spesa riportata nel conto della bolletta per le spedizioni: 6 euro per l'esattezza che fanno lievitare il totale del tributo.
Una voce anomala che ha fatto gridare allo scandalo le opposizioni che, addirittura, nel pomeriggio di ieri hanno fatto girare per le vie del paese un manifesto per chiedere spiegazioni ma soprattutto per accusare l'esecutivo civico guidato da Umberto Mazza di avere, attraverso l'introduzione di questa spesa, "camuffato" le vere spese della fornitura idrica.
«Le contestazioni riportate sul pamphlet affisso sui muri del comune jonico - si legge in una nota stampa - partono da una voce economica che contribuisce alla formazione della somma totale dell'avviso di pagamento: “Spese di spedizione € 6,00”!»
Tra l'altro «tutti gli avvisi di pagamento del tributo comunale - si legge ancora - si stanno consegnando a mano, aperti e senza la minima attenzione alla privacy: in piazza, porta a porta, ecc. e tanti senza l'opportuna, quanto indispensabile, notifica necessaria per assicurare la sua finalità che è quella di garantire al cittadino l'avvenuta consegna dell'atto notificato»
Quindi - si chiedono dall'opposizione - «a che pro quel balzello da sei euro?»
Nel manifesto “griffato” dalla minoranza di socialisti ci sono, poi, diversi altri interrogativi.
I competitors della giunta Mazza, chiedono lumi sulla Sogert, la società di Grumo Nevano che riscuote i tributi per il Comune di Caloveto, e sul perché spetta al Comune mandare tali avvisi e non alla società, «come espressamente riportato sul contratto stipulato in data 11 novembre 2020 che, tra le altre cose, prevede uno sportello della Sogert, all'interno del palazzo municipale con proprio personale: uno sportello che non esiste -si legge, ironicamente, sul manifesto- e se non esiste paghiamo anche questo?»
Gli strali di “PSI” e “Cambia Caloveto” (firmatari del foglio) raggiungono in maniera critica anche la formattazione dell'avviso di pagamento: «...mancano i riferimenti alle fasce di consumo -scrivono- il costo del singolo metro cubo ed il dettaglio sul costo della depurazione» adducendo ad una scarsa trasparenza dell'avviso medesimo