A Lungro scoppia la polemica sugli scrutatori: la minoranza vuole il sorteggio... la maggioranza decide di no!
"Lungro nel cuore" aveva proposto all'esecutivo guidato dal sindaco, Carmine Ferraro, di utilizzare un metodo democratico. Santoianni: «Il rifiuto è sintomo che il rinnovamento tanto decantato non si attua nelle pratiche più semplici»
LUNGRO - Il gruppo di minoranza "Lungro nel cuore" punta il dito contro l'esecutivo del sindaco Carmine Ferraro. A far scoppiare la polemica politica è stata la decisione della maggioranza di attivare la scelta della discrezionalità personale nella nomina degli scrutatori invece di accogliere la proposta della minoranza, guidata da Elisabetta Santoianni, di utilizzare la pratica del sorteggio.
«Avevamo proposto - scrive la minoranza attraverso il consigliere Vincenzo De Marco - di utilizzare il sorteggio per evidenziare una partecipazione democratica dei cittadini al compito di scrutatori per le prossime elezioni politiche. Di tutta risposta, invece, la maggioranza ha deciso di scegliere il metodo della discrezionalità personale nella scelta delle persone da inserire nei seggi, annullando secondo noi la tanto decantata voglia di rinnovamento sbandierata nel corso della campagna elettorale. E' dalle piccole pratiche quotidiane che un'amministrazione fa valere la sua volontà di distinguersi in atteggiamenti e comportamenti che sottolineano la voglia di essere "diversi". La soluzione del sorteggio a nostro parere avrebbe consentito di abbandonare una retrograda spartizione da manuale Cencelli che mira così a rendere i cittadini dipendenti dalla politica e non ad affrancarli da essa, come sarebbe auspicabile in una democrazia reale».
«Ovviamente - continua la minoranza - la scelta dell'amministrazione di Lungro non è una pratica illegale ma la riteniamo assolutamente immorale e per questo volevamo evitare che si potesse utilizzare questo strumento per qualche piccolo cabotaggio in favore dei propri elettori».