Storie del passato riecheggiano attraverso oggetti in mostra al museo della fotografia di Morano Calabro
Passato e presente convivono nel museo "Lost Stories Hunters" dov'è possibile affidare storie lontane riportando in vita oggetti vintage
MORANO CALABRO - Oggetti nei quali è racchiusa la storia di donne e uomini di Calabria, bagagli di emigrati in cerca di fortuna e storie di famiglie che attraverso delle foto immortalavano i momenti più preziosi scelti tra tutti i momenti della vita.
E' di questo che è ricco il museo della fotografia Lost Stories Hunters, che sorge nel cuore del centro storico di Morano Calabro dalla passione di tre amici: Luciano Grisolia, William Mauro e Gianmarco Sacco, amanti della fotografia urbex e dei luoghi abbandonati, da raccontare attraverso immagini che non ne svelano la posizione, preservandoli da danneggiamenti o sciacallaggi.
Il museo diventa così un luogo prezioso che non solo ospita mostre fotografiche e manifestazioni culturali, come quella della fotografa romana Tiziana Cruscumagna, ma che è diventato un vero punto di riferimento in Italia per dare nuova vita a cimeli intrisi di storie e di storia.
Sono tante, infatti, le segnalazioni che pervengono ai fondatori del museo affinché conservino ed espongano oggetti che, altrimenti, morirebbero in scatoloni lasciati in cantina e che, grazie all'impegno dei fondatori, tornano a vita nuova raccontando tracce di un passato non poi così lontano.
Il museo sorge il 26 marzo del 2022 dopo l'esperienza con il photowalking - l'iniziativa che unisce il movimento, la fotografia e l'amore per i paesaggi della propria terra - e gli scatti nella Calabria abbandonata dove i tre hanno persino ritrovato oggetti preziosi premurandosi non solo di metterli al sicuro in quegli stessi ambienti, ma addirittura di chiudere le porte con catene e lucchetti.
Un percorso lungo che non poteva non materializzarsi nel museo che oggi costituisce un vero e proprio scrigno di tesori incastonato nella perla del Pollino. Le porte della galleria resteranno aperte, così come quelle delle attività dei tre fondatori che non si fermeranno e che ripartiranno a breve per scoprire nuovi posti e cercare nuove storie, perdute, da raccontare.