11 ore fa:La polveriera della Sila Greca arriva sui tavoli della Procura della Repubblica
12 ore fa:Mobilità di prossimità, a Tarsia due mezzi per il trasporto sociale grazie al Gal Valle Crati
7 ore fa:Recuperati due anziani escursionisti dispersi tra Civita e San Lorenzo Bellizzi
14 ore fa:Marcianò è il nuovo Arcivescovo di Frosinone e Anagni
13 ore fa:Viabilità, Furgiuele (Lega) esulta: «Lavoro a ritmo sostenuto lungo l'asse strategico Jonio-Tirreno»
10 ore fa:Per i 30 anni di Odissea 2000 arriva Sal Da Vinci con lo speciale targato Radio Kiss Kiss
13 ore fa:Alto Impatto, controlli straordinari nella zona dell'Autolinee di Cosenza
10 ore fa:Sicurezza in città, Lucisano in Consiglio comunale invoca il modello New York
12 ore fa:Decreto Flussi, Coldiretti Calabria: «Passo avanti per garantire la continuità della produzione agricola»
11 ore fa:Prevenzione antimafia: rafforzati i controlli anche sul Nuovo Ospedale della Sibaritide

Storie del passato riecheggiano attraverso oggetti in mostra al museo della fotografia di Morano Calabro

1 minuti di lettura

MORANO CALABRO - Oggetti nei quali è racchiusa la storia di donne e uomini di Calabria, bagagli di emigrati in cerca di fortuna e storie di famiglie che attraverso delle foto immortalavano i momenti più preziosi scelti tra tutti i momenti della vita.

E' di questo che è ricco il museo della fotografia Lost Stories Hunters, che sorge nel cuore del centro storico di Morano Calabro dalla passione di tre amici: Luciano Grisolia, William Mauro e Gianmarco Sacco, amanti della fotografia urbex e dei luoghi abbandonati, da raccontare attraverso immagini che non ne svelano la posizione, preservandoli da danneggiamenti o sciacallaggi.

Il museo diventa così un luogo prezioso che non solo ospita mostre fotografiche e manifestazioni culturali, come quella della fotografa romana Tiziana Cruscumagna, ma che è diventato un vero punto di riferimento in Italia per dare nuova vita a cimeli intrisi di storie e di storia.

Sono tante, infatti, le segnalazioni che pervengono ai fondatori del museo affinché conservino ed espongano oggetti che, altrimenti, morirebbero in scatoloni lasciati in cantina e che, grazie all'impegno dei fondatori, tornano a vita nuova raccontando tracce di un passato non poi così lontano.

Il museo sorge il 26 marzo del 2022 dopo l'esperienza con il photowalking - l'iniziativa che unisce il movimento, la fotografia e l'amore per i paesaggi della propria terra - e gli scatti nella Calabria abbandonata dove i tre hanno persino ritrovato oggetti preziosi premurandosi non solo di metterli al sicuro in quegli stessi ambienti, ma addirittura di chiudere le porte con catene e lucchetti. 

Un percorso lungo che non poteva non materializzarsi nel museo che oggi costituisce un vero e proprio scrigno di tesori incastonato nella perla del Pollino. Le porte della galleria resteranno aperte, così come quelle delle attività dei tre fondatori che non si fermeranno e che ripartiranno a breve per scoprire nuovi posti e cercare nuove storie, perdute, da raccontare.

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).