Foce del fiume Nicà tra amianto e rifiuti: è rischio ambientale e sanitario
L'ultimo allarme proviene da Giuseppe Cufari, segretario del circolo Pd di Cariati, in una lettera aperta ai consiglieri comunali: «Altro che riserva naturale»
CARIATI - Giuseppe Cufari, segretario del circolo Pd di Cariati, scrive una lettera aperta ai consiglieri comunali, chiedendo di «mettere in atto tutte le procedure amministrative che consentano di intervenire immediatamente bonificando l’area interessata ridando decoro e dignità ad un sito che andrebbe tutelato e protetto, anche per renderlo fruibile in tutta sicurezza da cittadini e turisti».
Il rappresentante dem contesta la presenza di rifiuti pericolosi, come lastre di eternit abbandonate nelle vicinanze della foce del Nicà. «Nel mese di aprile - denuncia Cufari - mi sono recato personalmente sul posto dove ho constatato la presenza di una vera e propria discarica di rifiuti di ogni tipologia e soprattutto rifiuti pericolosi, in spregio ad un area da un punto di vista naturalistico ed ambientale, tra le più importanti del nostro territorio». Le accuse del segretario cittadino dei democrat cadono, ancora una volta, sul sindaco Greco che «qualche anno fa si era recata dall’allora Assessore Regionale all’ambiente De Caprio per chiederne l’istituzione come riserva naturale».
«Preso atto dello scempio e soprattutto dell’evidente rischio sanitario - aggiunge Cufari - ho protocollato (tramite pec del 05.04.2022), con apposita segnalazione-denuncia, in primis al nostro Sindaco e poi a chi di competenza, la presenza dei rifiuti pericolosi ed amianto chiedendo di intervenire immediatamente per mettere in sicurezza l’area e provvedere alla rimozione dei rifiuti abbandonati (in particolare delle lastre di eternit)».
Cufari ha appurato la presenza degli stessi rifiuti - affiancati da nuovi - anche a luglio, senza nessun tipo di intervento di bonifica e messa in sicurezza dell’area. Considerata quindi la gravità della situazione, il rischio sanitario persistente e l'assenza di risposta alla denuncia da lui presentata - né da parte della Sindaca né da altro ufficio competente - egli si è appellato al DLGS 152/2006 - che impone procedure e interventi all'ufficio del comune territorialmente competente, qualora non siano individuabili i responsabili della contaminazione - e ai consiglieri affinché si facciano carico della grave situazione.
Il segretario del Pd di Cariati, inoltre, chiede che cittadini cariatesi siano messi a conoscenza delle motivazioni per cui il lavoro - nonostante la sua denuncia effettuata e protocollata dal comune - non sia stato eseguito.
Anche il Circolo di Legambiente “Nicà” ha denunciato i siti inquinati, sperando di «scuotere le coscienze di chi è ancora troppo dormiente». Ma la battaglia per la preservazione del paesaggio da noi stessi - o meglio, dagli incivili - non è solo di Cufari, non è solo del circolo di Legambiente. La battaglia è di tutti. La naturale conseguenza è la preservazione della nostra salute, che è un diritto, proprio come il diritto alla meraviglia e il dovere della meraviglia, suscitato da una natura non deturpata.