Si chiude la stagione teatrale di Cassano con lo spettacolo "Terroni, La vera storia dell’Unità d’Italia”
Sabato 30 aprile andrà in scena sul palco del Teatro comunale, la rivisitazione teatrale del famoso libro di Pino Aprile, best-seller campione d'incassi
CASSANO JONIO - «Sabato 30 Aprile, alle ore 21, gran finale della Stagione teatrale della città di Cassano All’Ionio, organizzata dalla locale amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Papasso, con la società Creativa di Andrea Solano, che ne è direttore artistico, con un altro importante appuntamento del cartellone. Si tratta dello spettacolo di teatro-canzone “TERRONI – La vera storia dell’Unità d’Italia” di Roberto D’Alessandro, tratto dal best-seller di Pino Aprile».
Lo comunica attraverso una nota stampa, il comune di Cassano Jonio.
«Dalle cronache locali delle battaglie fra piemontesi e Borbonici attraverso 160 anni di verità taciute, racconta la verità sulla questione meridionale. Lo spettacolo amaramente ironico – si legge nel comunicato - rappresenta teatralmente la 'controstoria' dell'Unità d'Italia spiegando le reali ragioni della questione meridionale».
«“Ciao! Io sono il Nord” “Ciao! Io sono il Sud” l’incontro fra le due metà d’Italia è evidentemente uno scontro fra due mondi lontani, due realtà che procedono a velocità diverse e forse anche in direzioni diverse. L’elenco dei luoghi comuni sui meridionali è lungo e fa sorridere anche, perché in parte è veritiero, ma non è questo il punto. Il punto è capire – continua la nota - il perché di questa distanza ormai oggettivamente abissale. E proprio in questo 160° anno dall’Unità d’Italia si deve constatare che il grande squilibrio trova origine appunto in una “malaunità”. Sono questi, infatti, i presupposti su cui si basa lo spettacolo di Roberto D’Alessandro e il libro di Pino Aprile. Ad accompagnare la narrazione scenica di “Terroni”, sul palco del Teatro comunale di Cassano, un coro di ballate e canzoni popolari. Le musiche, scritte da Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo vengono eseguite da Mariano Perrella».