San Francesco di Paola festeggiato a Vaccarizzo, tra musica e spiritualità
Mentre iniziano i festeggiamenti del santo patrono, troviamo la prima chiesa degli albanesi che in fuga dalla furia ottomana, hanno fondato il borgo quattrocentesco
VACCARIZZO – Anche a Vaccarizzo, come in molti paesi del territorio, la sera del 23 aprile iniziano i festeggiamenti per San Francesco di Paola. La banda della città suona e avvisa che la statua del santo è uscita dalla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, ma resta fermo sulla soglia, mentre i gli abitanti di Vaccarizzo si riuniscono nella piazza intorno alla banda che esegue diversi pezzi musicali.
Zot Elia, il sacerdote, è fermo sui gradini della chiesa e saluta e forse benedici i fedeli presenti, che sono tanti. Dopo una mezzora circa, la statua di San Francesco rientra in chiesa così come zot Elia che chiude i grandi portoni del luogo sacro.
Ora inizia la festa nel borgo quattrocentesco, la banda musicale suonerà per tutto il paese, tracciando i punti dove si terranno i fuochi dei rioni, quest’anno ce ne sono quindici. Seguiamo i musicisti e passiamo diversi fuochi grandi e scoppiettanti accesi, la gente affacciata alle porte, alle finestre, sui balconi, tutti con il sorriso della festa molto sentita qui, che ritorna dopo lo stop dovuto al covid.
Ritorniamo sui nostri passi, perché ci dicono che quando la brace è pronta, quelli che erano i fuochi di rione, si trasformano in punti in cui la gente del posto si riunisce offrendo da bere e mangiare a chiunque passi. Vediamo che è proprio così e aspettiamo in prossimità dell’ultimo fuoco da accendere, la banda che rientra.
Proprio sulla strada del ritorno scopriamo una piccola chiesa, ci dicono che è la prima costruita dai fuggiaschi albanesi, insediatisi nel territorio calabrese nel 1400, San Nicola. Nascosta, dove non ci sono più case, sopravvive un altare semplice creato per la preghiera. In questo punto racconta la leggenda, è nato Vaccarizzo.
Uno spettacolo di luci e ombre in un borgo che si perde nei secoli tra tradizioni, antiche architetture, un cielo limpido e l’odore di aria pulita, questa è una serata di primavera doc. L’accoglienza degli abitanti del posto è calorosa come sempre. Si festeggia il santo protettore tra la musica e il bagliore dei fuochi che si trovano nei vicoli. In attesa della domenica pomeriggio, momento in cui ci sarà la processione che percorrerà tutto il paese.