La Via Crucis diocesana abbraccerà i fedeli con momenti di grande solidarietà e spiritualità
Tanti i preparativi per l'evento dell'8 aprile fortemente voluto da Mons. Aloise e dall'infaticabile entourage della diocesi di Rossano-Cariati
CORIGLIANO-ROSSANO - Venerdì 8 aprile si terrà la Via Crucis Diocesana. In aderenza e condivisione delle indicazioni suggerite dalla Conferenza Episcopale Italiana, l’appuntamento di terrà alle ore 20 allo Stadio Stefano Rizzo allo scalo dell’area urbana di Rossano.
Dalle indiscrezioni che raccogliamo, sarà un appuntamento ricco partecipazione, perché dopo due anni di fermo dovuti alla pandemia, i fedeli della diocesi di Rossano-Cariati sentono come non mai il sincero bisogno di avere un contatto ancora più ravvicinato con le loro guide spirituali, in questo caso i ministri di culto del territorio.
Ad un anno dalla sua nomina, Mons. Maurizio Aloise officerà per la prima volta tale rito diocesano, considerato tra i più significativi della liturgia cristiano-cattolica. Un modo per essere ancora più vicino spiritualmente agli abitanti del vasto territorio che guida.
Un evento intriso di momenti importanti i cui temi, come abbiamo già annunciato saranno pandemia, pace e sinodo, in cui le 15 stazioni saranno animate dall’Ufficio per la Salute, l’Ufficio Missionario e l’equipe diocesana Sinodale (leggi qui).
Per motivi di sicurezza pubblica quest’anno la scelta della location è ricaduta sullo stadio comunale Stefano Rizzo di Rossano, un luogo ideale per soddisfare le numerose richieste di partecipazione, osservando le norme di salute pubblica, in cui si darà voce ad una profuga ucraina accolta dalla diocesi attraverso il progetto “Rifugiato a casa mia”, ideato dalla Caritas italiana durante il periodo dell’emergenza profughi africani e ripreso dalla diocesi nell’attuale frangente del conflitto russo-ucraino.
Fortemente voluta dall’Arcivescovo l’accoglienza diffusa per i fuggiaschi dalla zona di guerra, perché un modo più caloroso di accogliere queste persone spaventate e colpite dalla guerra. Soprattutto donne e bambini, in quanto l’accoglienza diffusa, prevede l’ospitalità dei profughi nelle case dei fedeli che hanno risposto all’appello della diocesi, senza ricorrere ad alcun centro di accoglienza. La comunità cattolica di Rossano-Cariati abbraccia gli ucraini attraverso il calore delle famiglie calabresi, ben 200 disponibili.
Durante la Via Crucis inoltre, oltre a veder coinvolto l’Arcivescovo pienamente, in segno di piena devozione con la Passione di Cristo, i fedeli devoti porteranno la Croce. Suggestione e spiritualità in un evento che riprende a vivere dopo i funesti anni segnati dal covid.