Fondi UE alla Calabria, record negativo di infrazioni: i dubbi degli agricoltori
Il vice segretario nazionale FNA, Mario Smurra, "rimprovera" la regione ma vede positivamente il viaggio di Occhiuto a Bruxelles
CORIGLIANO-ROSSANO – Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori (FNA), con enorme disappunto, valuta con rammarico, i dati che assegnano alla Calabria il record negativo di infrazioni della spesa dei fondi comunitari.
«Alla luce dei conclamati fallimenti di gestione dei fondi UE, la Regione Calabria non può più pensare di farcela con il solo apparato regionale a governare le grandi opportunità derivanti dalle ingenti risorse comunitarie messe a disposizione con la nuova programmazione. Per il settennio 2021-2027 è ormai improcrastinabile che ci si doti di una cabina di regia che abbia un piede in Calabria ed un piede operativo nelle istituzioni comunitarie, a Bruxelles – afferma Smurra - Non è più tollerabile che vengano sprecati fiumi di denaro destinati allo sviluppo di questa terra per incapacità di visione, programmazione, gestione e rendicontazione. È giunta l’ora che se ne prenda atto e che si inverta la rotta. Serve che la Regione inizi a fare sana lobbying istituzionale al pari di altre regioni europee, come dimostra il vicino caso positivo della Puglia».
Il vice segretario nazionale di FNA va ancora più a fondo nelle sue dichiarazioni: «Problemi nelle certificazioni, frodi, incapacità di spendere tutte le risorse, 91 segnalazioni complessive e riguardanti soprattutto le irregolarità riferibili alla Programmazione 2014-2020, riferiti ai fondi Por Fesr e Psr. I numeri emersi dalla relazione della Corte dei Conti – sottolinea Smurra – non possono non rappresentare uno stimolo per la Regione a cambiare il metodo finora seguito».
Smurra però riconosce un merito al presidente Occhiuto: «Ci pare che la strada intrapresa dal Governatore Roberto Occhiuto, che all’indomani della sua elezione, si è recato di persona a Bruxelles, per rendersi conto dello stato dell’arte e guardare al futuro della nuova programmazione, vada nella direzione giusta. Quella dei possibili investimenti da sfruttare per lo sviluppo, l’occupazione, il potenziamento delle risorse umane e delle infrastrutture sanitarie e dei servizi da garantire a tutti i calabresi».