Discarica Scala Coeli, veto della Ferrara: «Nessun ampliamento senza Green New Deal»
Decisa presa di posizione dell'Europarlamentare del Movimento 5 stelle: «Della questione ho interessato la Commissione europea chiededno se l'ampliamento sia conforme ai principi delle direttive comunitarie sul conferimento dei rifiuti»
«Non può rimanere inascoltato il malcontento diffuso e continuo delle comunità del basso ionio cosentino e dell'alto crotonese, contrarie all'ampliamento della discarica di Scala Coeli». A distanza di qualche anno, l'eurodeputata Laura Ferrara si trova a reiterare apposita interrogazione alla Commissione europea.
«Decisamente anacronistico e ingiustificato l'ampliamento di questo impianto - sostiene l'eurodeputata del Movimento 5 stelle. Bisognerebbe promuovere e incentivare azioni verso una transizione ecologica ed economia circolare. Le stesse direttive europee in materia di gestione dei rifiuti introducono restrizioni al collocamento in discarica dei rifiuti urbani riciclabili limitando la quota di rifiuti urbani da collocare in discarica.
In Calabria, però, si continua a soprassedere a quelle che sono le raccomandazioni comunitarie oltre a non tenere in considerazione che l'impianto di smaltimento rifiuti sorge in un'area a forte connotazione naturalistica, nota come Valle del Fiume Nikà, un territorio a chiara vocazione turistica e agricola».
«Per tali ragioni - conclude Ferrara -, ho interessato della questione la Commissione Europea chiedendo, nello specifico, se l'ampliamento sia conforme ai principi della Direttiva 2008/98/CE ed, in particolare, all'art.4 disciplinante la gerarchia dei rifiuti che, in linea con la Strategia Rifiuti Zero, pone soltanto all'ultimo posto della gerarchia il conferimento dei rifiuti in discarica».