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Accolte le sacre reliquie di San Teofilo a Trebisacce. Savino: «Siamo tutti chiamati a essere Santi»

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TREBISACCE - «Teofilo significa amico, innamorato di Dio. Anche l'apostolo Luca si rivolge a Teofilo. Forse Teofilo, è ognuno di noi che ama Dio», ha detto durante l'omelia il Vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino. Che ha proseguito: «Il giovane Teofilo ha obbedito a Cristo morto e Risorto. Per questo è stato ucciso».

Poi rivolgendosi all'attenta e assai nutrita folla, che ha riempito in ogni parte piazza Matteotti, antistante la Chiesa della Madonna della Pietà di cui è parroco don Massimo Romano, seppur nel rigido rispetto delle norme anti assembramento vigenti, l'alto presule ha esclamato, scuotendo le coscienze: «Fratelli e sorelle, volete farvi dei nemici? Seguite la Verità, predicate la Verità. Quando non c'è fede, Gesù non compie opere di carità, non fa grazie».

E ancora, ha detto don Francesco, «Il Vangelo di questa domenica ci invita a convertirci in un Dio che è il Figlio di Maria, il Figlio di un falegname».

Poi anche un abbraccio con l'amico Eparca di Lungro, monsignor Donato Oliverio. «Io e monsignor Oliverio ci vogliamo bene, ci incoraggiamo e condividiamo gioie e preoccupazioni, speranze ed amarezze. Con lui condividiamo tutto, e soprattutto l'amore per la nostra Calabria». Verso la quale il Vescovo bitontino, ha lanciato un messaggio d'amore: «Mi sento calabrese, e condivido tutto quello che vi fa soffrire, e tutto quello che vi fa sperare e gioire». 

E nel segno dell'unità tra la Chiesa italiana e quella italo- albanese, ha affermato sulla scia di Papa Francesco: «La Diocesi ha dei confini, ma la Chiesa è Una, Santa Cattolica e Apostolica. L'unità dei cristiani è frutto della preghiera».

Ai fedeli, autorità civili, militari, politiche e religiose ed ai confratelli presenti, monsignor Savino ha ricordato che, «il nostro destino non è la morte, ma tutti abbiamo un destino preciso, e si chiama santità. Siamo tutti chiamati ad essere santi». La sua precisa, toccante e applaudita predica, è andata avanti. «Tutti i Santi sono stati perseguitati. L'esempio lampante è uno dei Santi che oggi tutti noi amiamo di più, Padre Pio, ma ricordiamo che gli fu tolta la Messa, la diagnosi medica per San Pio, diceva che era un matto...».  

Ed infine ha aggiunto: «La presenza di San Teofilo a Trebisacce e nella nostra Diocesi, ci dice di essere fedeli a Gesù. Il cristianesimo o è vocazione alla Santità, oppure è annacquato. Per essere cristiani, bisogna essere fedeli al Vangelo di Gesù».

Ed il messaggio finale: «A tutti voi e a me per primo, buon cammino di santità, è questo il mio auguro che stasera faccio a voi tutti e a me stesso».

Monsignor Donato Oliverio confermando lo stretto legame con il Vescovo Savino, ha invitato tutti ad avvicinarsi alle sacre Reliquie con grande venerazione: «Le reliquie rappresentano la presenza di Dio. I martiri risiedono al fianco del Padre». Una costola di San Teofilo è stata donata alla Diocesi di Lungro.

«Questo giorno rimarrà nella storia» ha detto alla fine della celebrazione religiosa don Massimo Romano, al quale sono state consegnate personalmente le Reliquie di San Teofilo e che d'intesa con il Vescovo Savino, ha deciso di donare alla Chiesa trebisaccese che lui stesso guida. Don Massimo ha ringraziato tra gli altri, il sindaco Franco Mundo presente alla funzione, per l'importante contributo dato alla sua Parrocchia, per organizzare l'evento religioso, e  

Guglielmo Muio «che ha realizzato tutto ciò che vedete», ha detto ancora il parroco.

Il primo cittadino Mundo ad inizio serata, ha voluto salutare con grande emozione; l'arrivo delle sacre spoglie di san Teofilo affidando alla sua protezione la città, «per farla crescere  rigogliosa e forte». È stato il Coro religioso dedicato a suor Semplice di Castrovillari, ad allietare la cerimonia, unitamente alla Banda musicale Città di Trebisacce.  

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.