“Facciamo luce sull’endometriosi”, Corigliano-Rossano risponde alla chiamata
Sabato 27 marzo saranno illuminati di giallo Palazzo San Bernardino e il Casello Ducale
CORIGLIANO-ROSSANO - Dolori, diagnosi sbagliate, cicatrici, senso di impotenza. Sintomi comuni a molte donne affette da endometriosi. Questa patologia, la cui gravità si misura in quattro stadi, ha sulla paziente molte conseguenze fisiche e psicologiche, come nausea, cefalea, mal di schiena, infertilità, problemi urologici, ed in generale un dolore cronico per il quale ad oggi non esiste una reale cura. Le conseguenze dirette spesso sono problemi psicologici, sociali e relazionali, complici la totale mancanza di una diagnosi tempestiva, di tutele lavorative ed economiche legate alle terapie e il trattamento adeguato anche per le pazienti affette da endometriosi al primo e al secondo stadio, non incluse nei livelli essenziali di assistenza; per ottenere una diagnosi, spesso fatta solo in centri specialistici, ci vogliono dai 6 ai 9 anni con notevoli costi.
Motivo per cui il comune di Corigliano-Rossano ha deciso di rispondere alla call to action, alla chiamata all'azione, del Team Italy della WorldWide Endomarch, "Facciamo luce sull'endometriosi", illuminando di giallo - sabato 27 marzo 2021 - Palazzo San Bernardino nel centro storico di Rossano e la Torre Mastio del Castello Ducale nel centro storico di Corigliano.
L'endometriosi è una malattia cronica che colpisce le donne: è causata dalla presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all'esterno dell'utero. In Italia ne sono affette circa 3 milioni di donne, con un picco che si verifica tra i 25 ed i 35 anni. La patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire: è infatti causa di sub-fertilità o infertilità (30-40% dei casi). La componente dolorosa della malattia è causa di grave sofferenza e richiede un grande impegno della medicina finalizzato alla ricerca delle migliori soluzioni diagnostiche e terapeutiche per eliminare, o quantomeno ridurre, il disagio
«L'impatto di questa malattia è alto e comporta una sensibile riduzione della qualità della vita - ha commentato l'assessore Donatella Novellis - ma la scarsa informazione fa sì che non vi sia un'adeguata prevenzione, unica arma attualmente a disposizione per arginarne le conseguenze, in assenza di una cura. Ringrazio per la loro estrema sensibilità Ar Service, Rs di Ruffo Giuseppe e l'associazione White Castle che hanno deciso di contribuire, fattivamente, all'illuminazione dei monumenti nella nostra città»