«Nel silenzio generale si destabilizza il sistema sanitario pubblico fino a ucciderlo» denunciano le “Lampare”
Il movimento politico: «Bisogna iniziare ad essere protagonisti di una opposizione sociale a questa situazione che viene attuata proprio perché qui non c'è nessuno a difenderci»

CARIATI - «A Cariati vi era un reparto di Cardiologia. Da quando è stato smantellato l'ospedale di Cariati questo reparto è diventato un ambulatorio. Questo ambulatorio, nonostante la professionalità di chi ancora ci lavora, col tempo, è stato privato sempre più di personale e non riesce più a erogare come dovere le prestazioni. La logica è sempre la stessa: vanno in pensione i medici, gli infermieri e non vengono sostituiti, fino a giungere volutamente all'interruzione definitiva del servizio».
È quanto denuncia in un comunicato stampa il movimento politico “Le Lampare BassoJonioCosentino” che da mesi presidia l’ex ospedale di Cariati chiedendone l’apertura.
«Nello stesso ambulatorio di Cardiologia – aggiungono - da due anni a oggi non funziona l'ecografo! La situazione peggiora giorno dopo giorno, atto aziendale dopo atto aziendale. A seguito dell'incontro con il neo commissario La Regina a cui abbiamo presentato diverse criticità, non abbiamo avuto nessuna concreta risposta».
«Vogliamo – continuano - sia noto che, nonostante l'attenzione dell'opinione pubblica generale sia concentrata ora sul nuovo governo e sulle elezioni regionali, in Calabria si continua a smantellare il servizio pubblico sanitario. Qui, sul territorio di Cariati, continuano a sparire i posti letto che vanno verso i privati, continuiamo a essere senza Pronto Soccorso e il 118 continua a essere senza i medici, mentre anche la medicina territoriale viene colpita pesantemente. Le ultime notizie sono riferite anche alla chiusura dell'ambulatorio di Chirurgia, una volta reparto anch'esso, che ha subito lo stesso meccanismo accennato in precedenza».
«Facciamo un appello ai cittadini – incalzano - ma anche agli operatori del settore: bisogna iniziare ad essere protagonisti di una opposizione sociale a questa situazione che viene attuata proprio perché qui non c'è nessuno a difenderci. Bisogna capire che la tattica usata da certi poteri è quella della "Rana Bollita" e cioè con lentezza, nel silenzio generale, a "fiamma bassa", si destabilizza il sistema sanitario pubblico fino ad ucciderlo definitivamente».
«Chiediamo – concludono - ad Asp di Cosenza e al Commissario La Regina di mantenere fede alle sue stesse parole, considerato che la situazione è stata da lui stesso definita da "terzo mondo". Nel frattempo, com'è a conoscenza di tutti, il commissario ad acta Longo ha lamentato di essere ancora senza la disponibilità di personale e strumenti. Ma la Calabria e il territorio di Cariati non interessano a nessuno? Qui si muore di Stato! Riprendiamoci il diritto alla sanità. Fermiamo il business della sanità privata! Cariati Ospedale Subito».