Ance Calabria: «La filiera dell’edilizia da troppo tempo delusa e mortificata. Ecco le nostre proposte a Draghi»
Investimenti, semplificazione, modifica codice appalti le priorità per il rilancio del settore. Queste le richieste dell’Ance
COSENZA - Rilancio degli investimenti pubblici, semplificazione, rivisitazione del Codice degli Appalti e un nuovo grande piano infrastrutturale per la modernizzazione del Paese.
Sono queste le esigenze maggiormente avvertite dalle imprese edili calabresi espresse dal presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante in una nota inviata al presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili Gabriele Buia perché se ne possa fare interprete nei prossimi incontri con il Presidente del Consiglio Draghi, con i componenti il Governo e soprattutto con i ministri dei lavori pubblici e dell’ambiente.
«Contenuti condivisi, obiettivi reali ed efficacia del Recovery Plan, in uno con la rigorosa aggiuntività di queste risorse rispetto alle politiche economiche ordinarie verso il Mezzogiorno - ha aggiunto il presidente dei costruttori edili calabresi - non possono che costituire il filo conduttore degli interventi che il Governo si appresta a predisporre per tentare di proiettare il Paese oltre l’emergenza indotta dalla crisi pandemica. L’orizzonte temporale del 2030 indicato dal Presidente Draghi nel suo discorso programmatico, unito agli obiettivi di semplificazione delle procedure per rendere più rapida la realizzazione delle opere e della spesa, sono la cornice all’interno della quale declinare politiche ed attività che davvero possono cambiare l’Italia e rilanciare il nostro settore».
«Toni, contenuti, indicazioni ed espressa volontà di dare vita ad una nuova stagione di interlocuzione con le parti sociali - ha continuato il presidente di Ance Calabria e di Ance Cosenza Perciaccante - credo possano rappresentare un ideale viatico per consolidare e rilanciare i temi economici che più da vicino riguardano la filiera dell’edilizia, da troppo tempo delusa e mortificata da atteggiamenti ed iniziative non sempre coerenti con la serietà istituzionale che i ruoli di governo avrebbero richiesto».
«Occorre avere consapevolezza di vivere ancora in una fase emergenziale - ha scritto ancora il leader dei costruttori calabresi Giovan Battista Perciaccante - ma ancora di più, serve mettere in atto in maniera tempestiva tutte le possibili iniziative utili a condurre il Paese, e ancor di più una regione come la Calabria, oltre le secche dell’esercizio della mera quotidianità quando non anche dell’improvvisazione».
«In questo contesto - ha concluso - è necessaria una visione complessiva di rilancio e sviluppo del settore edile così come dell’intera filiera a tutti i livelli, nell’ambito della quale semplificazione normativa, fiscalità, investimenti, risorse, infrastrutture, riqualificazione del patrimonio immobiliare e rigenerazione, possono e devono costituire gli ingredienti principali di un’unica ricetta indispensabile per far ripartire tutte le aree del Paese con risultati immediati e tangibili tanto dal punto di vista dell’occupazione che della ripartenza del sistema economico complessivo. La Calabria ed i suoi territori ne hanno estremo bisogno, soprattutto se consideriamo che nell’ultimo triennio il settore ha fatto registrare un calo del 40% tra occupati ed aziende attive».