Il Pollino torna a scuola ma a sospendere la didattica ci pensa la neve
Quando finalmente il Covid-19 sembrava essere arginato, a Mormanno, Saracena e Laino è la neve a sospendere il ritorno in classe, ma solo per un giorno. Civita aspetta fino al 30 gennaio.
CASTROVILLARI - Non andare a scuola quando c’è la neve è un must di tutti i tempi ma questa volta è coinciso con quello che sarebbe dovuto essere un tormentato ritorno tra i banchi per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Ancora nevicate, quindi, nella provincia di Cosenza ed anche sul Pollino dove la coltre bianca ha raggiunto, tra gli altri, i comuni di Laino, Mormanno, Morano Calabro, Saracena. Proprio quando le comunità del Pollino si preparavano per un ritorno a scuola in sicurezza, i sindaci di Mormanno, Saracena e Laino Borgo, rispettivamente Giuseppe Regina, Renzo Russo e Mariangelina Russo, hanno firmato un’ordinanza di sospensione delle attività didattiche per lunedì 18 gennaio, prevedendo la ripresa per martedì 19.
Nello scorso fine settimana, inoltre, Mormanno ha svolto le due giornate di screening sul personale scolastico in attesa del ritorno in classe programmato proprio lunedì 18, dopo tanti giorni di lotta contro il propagarsi del virus. La prima, tenutasi venerdì 15 gennaio, ha interessato docenti, personale Ata e autisti di scuolabus che sono risultati tutti negativi ai tamponi antigenici; la seconda giornata, sabato 16 gennaio, ha visto un tracciamento, su base volontaria, esteso anche agli alunni risultati anch’essi negativi. 135 in tutto i tamponi rapidi processati oltre ad un'attenta sanificazione del plesso scolastico che ospita la scuola dell’infanzia, elementare e media del borgo, oltre agli uffici.
A pochi chilometri, invece, il comune di Civita chiude la scuola dell’infanzia e la scuola primaria fino al 30 gennaio, al fine di preservare la salute di tutti i cittadini, dai più piccoli agli adulti. “Una decisione non facile da adottare" dice il sindaco Alessandro Tocci che ha adottato il provvedimento pur sapendo cosa possa significare “obbligare i bambini a fare lezione da casa senza poter interagire, giocare e stare insieme ai compagni”.
Un ritorno alla didattica in presenza veramente frastagliato quello che interessa il 2020/2021 ma che, si spera, possa gettare le basi per una stabilità in previsione della fine dell’anno scolastico e guardare verso una ripartenza, questa volta, normale.