Cinque anni fa la tragedia del Raganello, il ricordo delle vittime e un dolore che non si placa
Tra passato e futuro Civita oggi commemora i 10 componenti del gruppo di escursionisti che furono travolti dalla piena nella gola del torrente
CIVITA - Una messa di suffragio e un dolore che non si placa. Oggi Civita ricorda le dieci vittime della piena del Raganello a cinque anni esatti dalla tragedia che funestò la Calabria e l’Italia: la celebrazione è in programma nella Chiesa Parrocchiale “Santa Maria Assunta”.
La liturgia in particolare sarà dedicata alle dieci vittime – tra escursionisti e turisti – i cui nomi restano scolpiti nella memoria collettiva: Antonio Santapaola e Carmen Tammaro, la cui figlioletta fu salvata dagli uomini del Soccorso alpino, Myriam Mezzolla e Claudia Giampiero, Paola Romagnoli, Gianfranco Fumarola, Carlo Maurici e Valentina Venditti, Imma Marrazzo e Antonio De Rasis, la guida del gruppo, originaria di Cerchiara.
Il 20 agosto 2018 fa furono travolti da un’onda provocata da uno sbarramento a monte e da una improvvisa e violenta pioggia: una massa d’acqua impressionante si accumulò a causa dei detriti accumulati e al cedimento della “diga” e si scaricò sugli escursionisti presenti in quel momento nelle gole del torrente.
Per tanti sono rimaste impresse le drammatiche immagini dei soccorsi proseguiti fino a notte inoltrata, le bare in fila nella palestra della scuola di Civita, lo strazio dei parenti delle vittime che ancora non si danno pace, le polemiche sul sistema di allerta meteo, l’inchiesta giudiziaria con il sequestro del sito e il processo a Castrovillari (nel “Raganello bis” c’è stato il proscioglimento di sindaci e amministratori).
Una tragedia che ancora non ha trovato la sua conclusione, una ferita che resterà probabilmente aperta per sempre. «Quanto avvenne quel funesto giorno è per noi qualcosa che non dimenticheremo mai, cosi come saremo sempre vicini al dolore incommensurabile dei familiari delle dieci vittime», ha dichiarato il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, nell’annunciare l’odierna commemorazione. Ma nelle parole del sindaco anche la voglia di guardare al futuro: Tocci infatti ha ufficialmente chiesto il dissequestro delle Gole del Raganello e la loro riapertura «per evitare che la mia comunità muoia».