A Oriolo scoppia il "caso Visititaly", l'opposizione: «Il Comune è stato selezionato o ha sborsato soldi?»
A fine gennaio il borgo compare tra le 10 destinazioni imperdibili in Italia secondo questa media company, ma i consiglieri Francesco Cirò e Vincenzo Diego sollevano alcuni dubbi in riferimento al rapporto tra Visititaly e il Comune

ORIOLO - «Siamo probabilmente davanti a un vero e proprio caso nazionale, definiamolo così. Un caso che va chiarito, che ha bisogno di risposte. Ricordate? A fine gennaio alcune testate calabresi decantavano l’inserimento di Oriolo tra le 10 destinazioni imperdibili in Italia secondo Visititaly. Cosa ha pensato la gente? Cosa ha pensato il turista? Cosa ha pensato il cittadino: questa media company ( visititaly.eu ), promuove effettivamente i territori meritevoli e li segnala ai suoi lettori, dopo una “selezione accurata e disinteressata”, valutando le peculiarità del luogo ( musei, servizi, attività socio-culturali, turistiche e altro ancora)? Una sorta di media company indipendente che ha come scopo la promozione del Paese e delle piccole comunità? Facciamo un po’ di storia e di conti. Gli articoli escono verso la fine di gennaio 2025, la selezione di questa media company è di questo periodo. Poi, man mano, scopriamo che qualche settimana prima, la sindaca, Simona Colotta, e la giunta comunale, il 23 dicembre 2024 con due delibere aderiscono alla proposta di Marketing Territoriale Visit Oriolo e Visit Italy: Campagna promozionale e comunale di Oriolo».
Inizia così la nota stampa dei consiglieri comunali Francesco Cirò e Vincenzo Diego di Patto di Cittadinanza Attiva per Oriolo, che aggiungono: «Qualcosa, a nostro avviso, non torna. Oriolo e altri comuni hanno forse sborsato dei soldi prima di essere, diciamo così, selezionati tra i 10 borghi da visitare nel 2025? Si è stati selezionati per meriti? Ove non fosse così, nei cittadini, turisti e consumatori si insinuerebbe un dubbio più che legittimo. Una domanda che giriamo a tutti gli attori di questa storia, in attesa di risposte. Chiediamo alle autorità competenti, per amore della verità e della trasparenza, di indagare, così come sarebbe giusto che si mobilitassero le associazioni a difesa dei consumatori».
«Noi contribuiamo con le delibere di giunta n. 243 e 244 del 23 dicembre 2024, dove, dopo la premessa e alcune considerazioni, si stanziano ben 22. 000.00 euro, oltre iva, per una serie di servizi relativi a: itinerario di viaggio; Tell Your story ( branded article+reel+product placamento social media); social spot istituzionale; lancio comunicato stampa in USA; newsletter. Altri 3.000,00 euro (tasse incluse) sono stati stanziati per i seguenti servizi: progetto ufficio turismo; brand & logo; grafica e comunicazione; social media marketing; Tutto, ma proprio tutto, a carico del bilancio 2025/2027».
«Dopo queste delibere, qualche dubbio si insinua in riferimento al rapporto tra Visititaly e il comune di Oriolo.
Il nostro è un sospetto. Chiediamo verità e trasparenza. “Visititaly – si leggeva nell’articolo - ha selezionato Oriolo come una delle mete più belle e nascoste da conoscere in questo 2025". Negli anni scorsi era certamente così. Tutto il patrimonio culturale, ad oggi, è chiuso o poco fruibile, eppure si viene selezionati?».
«Qualche considerazione: a Oriolo il turismo è fermo, al palo, di fatto è tutto chiuso o quasi. I musei, come “Palazzo Giannettasio”, mortificati e abbandonati; stessa sorte, se non peggio, per la “Casa delle Arti e delle Idee”, completamente smantellata, dove invece un tempo rifiorivano arti e idee, e venivano ospitati laboratori e conferenze. Non vivono un bel periodo altri monumenti, tra i quali il Castello. La “Liuteria Corrado”, oggi portata ad esempio dalla sindaca, un tempo fu ignorata e cacciata dalla medesima. Oggi, quella Liuteria opera felicemente a Montegiordano. Stessa sorte per i laboratori di ceramica, di pittura e artigianato. La “Biblioteca-Pinacoteca” smantellata. Il Convento lasciato marcire, tra rovi e degrado, altro che Cittadinanza onoraria al Professore Lorenzo Casamenti, che pure merita questo riconoscimento e altro ancora, per il suo prezioso lavoro» concludono.