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È la “Fera e da Runza”: molto di più di un grande “mercato”. Le foto storiche dell'Istituto Luce

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CAMPANA - La Fiera della Ronza è un evento che ti resta impresso negli occhi, nel naso, nel cuore. Il sole accende i colori, mentre gli odori si mescolano e i ricordi galoppano salendo dallo stomaco fin nella gola, dove si forma un groppo di nostalgia e felicità.

Per i bambini di Campana sancisce la fine della scuola e l’inizio della lunga estate. Forse anche per questo è un appuntamento tanto amato e atteso. È “a Fera e da Runza”. È fatta di caldo, terra battuta, odore di ginestre e salsicce arrosto, voci di uomini, risate di bimbi e versi di animali.

Non si acquistano semplicemente delle merci, ma si scambiano sorrisi, si condivide un pranzo, si sta insieme, si fa festa. E dopo la pandemia tutto ha un sapore ancora più forte, più vero… e non sto parlando solo dell’ottimo spezzatino con le patate (che solitamente viene preparato a quintalate per l’occasione).

C’è perfino una filastrocca popolare dedicata a questo evento:

Jamu alla Fera, jamu alla Fera

E accattamu a pinnocchiera…

Che significa: Andiamo alla Fiera per acquistare i paramenti ornamentali che vengono posti sulla testa di asini o cavalli. 

È una delle manifestazioni fieristiche più antiche dell'Europa occidentale, con radici profonde più di cinque secoli… risale, infatti, al 1464 quando venne istituita dal Re Ferdinando d'Aragona. Nel corso dei secoli è diventata un evento cruciale, soprattutto per i contadini e gli allevatori calabresi e lucani.

Oggi non è solo una fiera zootecnica, ma ne conserva alcune peculiarità, come gli animali che scorrazzano nei recinti improvvisati tra gli arbusti.

Si tiene il 7 giugno in località Ronza su una delle colline della Sila Greca a circa quattro chilometri dal borgo di Campana. Per l’occasione anche il 6 giugno vengono organizzati convegni, incontri e concerti, perché ormai è diventato un evento “globale” che non si può ridurre ad un semplice “mercato”.

Sulla collinetta che ospita gli ambulanti c’è anche una zona dedicata alle peculiarità territoriali che solitamente trovano posto in alcune casette costruite a ridosso della grande struttura principale.

Quest’anno martedì 6 dalle ore 21,00 è previsto il concerto della band “Suoni lontani”, mentre la fiera vera e propria prenderà il via dalle ore 8,00 di mercoledì 7.

È un evento da vivere con scarpe comode e “paglietta” in testa, pronti per qualche acquisto particolare… come “la pinnocchiera”. Sperando che esista ancora.

Foto Archivio Istituto Luce

 

Giusi Grilletta
Autore: Giusi Grilletta

Da sempre impegnata in attività per il prossimo, è curiosa, gentile e sensibile. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, consegue la magistrale in Teoria e Metodi per la Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Consegue una seconda laurea magistrale in Pedagogia per ampliare le sue conoscenze. Ha lavorato presso agenzie di comunicazione (Lenin Montesanto Comunicazione e Lobbing) e editori calabresi (Falco Editore). Si è occupata di elaborare comunicati stampa, gestire pagine social, raccogliere e selezionare articoli per rassegne, correggere bozze e valutare testi inediti. Appassionata di scrittura, partecipa a corsi creativi presso il Giffoni Film Festival e coltiva la sua passione scrivendo ancora oggi racconti (editi Ilfilorosso) che trasforma in audio-racconti pubblicati sul suo canale YouTube. Ama la letteratura, l’arte, il teatro e la cucina.