Sopravvive da più di 20 anni nel centro storico di Corigliano: l'arte di Giovanni Catalano
La storia che ha portato un giovane coriglianese a resistere tra tante difficoltà negli anni, grazie al suo talento. E mentre le gallerie e le botteghe d'arte chiudono, lui col suo "Tempio dell'Arte" resiste e riempie via Roma di colori e speranze
CORIGLIANO-ROSSANO – Un personaggio dai toni vivaci, così si potrebbe descrivere l’artista Giovanni Catalano che con il suo “Tempio dell’Arte”, così ama chiamare lo spazio espositivo in cui nascono le opere che realizza, nel cuore del centro storico di Corigliano, resiste nel tempo.
Giovanni colpisce perché eccentrico, un po' come i quadri che realizza. Ottimo ritrattista, mantiene integro il suo talento per la pittura e conoscendolo meglio, scopriamo che la sua passione per l’arte tocca molti settori creativi.
Ma partiamo dall’inizio. Sempre a Corigliano centro storico, Catalano nasce 52 anni fa. Famiglia numerosa, difficile da mandare avanti e da giovanissimo inizia a lavorare: «Una realtà comune qui al sud – afferma Catalano – le mie due sorelle dovevano sposarsi e si sa, dovevano avere la dote, che per noi calabresi è il cosiddetto “corredo”, questa situazione mi ha portato a scegliere tra il liceo artistico che qui a Corigliano non esisteva e il mondo del lavoro. Per cui ho messo da parte la mia creatività per amore della famiglia».
Inizia così l’avventura come apprendista imbianchino da quello che Giovanni considera una delle persone più significative della sua vita, Mastro Molinari. Da questo momento in poi il suo talento in erba spicca il volo, anche grazie all’incontro con il maestro di pittura che lo introdurrà alle tecniche artistiche che ancora oggi usa per realizzare le sue opere, Alfonso Caravetta. Impara così ad incanalare la sua vena artistica che lo porterà ad essere ancora oggi presente sul territorio in modo poliedrico come decoratore, scultore, ritrattista e attore.
Un cammino difficile sia emotivamente, perché come tutti gli artisti Catalano è una persona estremamente sensibile e anche economicamente, in quanto la pandemia non ha risparmiato nessuno dalle restrizioni anche economiche e commerciali. Ma lui resiste in quel di via Roma dove ogni giorno espone le sue tele e le sue statue che colpiscono i passanti abbellendo la storica strada che è soverchiata dall’antico acquedotto cittadino.
Catalano come già accennato, sarà uno degli interpreti della commedia “Una famiglia quasi per bene”, portata in scena dalla Compagnia Tieri, che andrà in scena il 12 agosto al Quadrato a Schiavonea.
Spettacolare quando veste i panni del Principe Veneziano, gli chiediamo da dove prenda la forza di andare avanti in un momento e in un territorio dove la tendenza è quella di chiudere le gallerie e le botteghe d’arte: «È difficile, ma io ci metto il cuore in quello che faccio e anche se per sbarcare il lunario faccio altri lavori, mai potrei lasciare tutto questo. Bisogna lottare è vero, ma quando si entra nel mio tempio, inevitabilmente il tempo si ferma e si respira solo l’inebriante profumo dell’arte».