Dai fasti mondani alla diagnosi di un male grave, l'intensa storia di Pierluigi Rizzo
Il talento che ha sbancato nel mondo dell'arte di un rossanese doc, che ha come unico rifugio la grande pittura. L'artista racconta la sua nuova vita in camper fatta di libertà con un tocco di saggezza in più
CORIGLIANO-ROSSANO – Il fermento che sembra ritrarre un personaggio di Charles Baudelaire, alla ricerca sempre di quella perfezione dettata dal talento autentico e sensibile, che trova nel conflitto la sua massima espressione, un artista che da decenni incanta i collezionisti e gli estimatori dell’arte a Rossano arrivando anche all’estero. Parliamo di Pierluigi Rizzo, nato e cresciuto nel cuore dl centro storico di Rossano.
L’irrequietezza che da sempre lo accompagna lo ha condotto in giro per l’Italia e per il mondo. Dai fasti delle manifestazioni artistiche, alla solitudine che spesso perseguita i personaggi di questa caratura.
Contattiamo Pierluigi memori delle bellezze delle sue opere, avanguardiste e astratte che colpiscono al primo sguardo.
Rizzo ora ha cambiato radicalmente vita, mantenendo la sua solita ironia ci racconta che dopo aver scoperto di avere un brutto amale, diagnosticato nel 2018, ha vissuto momenti difficilissimi: «Nel giro di un anno i medici hanno scoperto anche un’embolia al polmone destro da cui sono stato operato nel 2019, un anno dopo all’Annunziata ha subito un altro intervento con cui il brutto male che mi consumava è stato debellato. Quando mi hanno dimesso, ho visto entrare nel presidio di Cosenza il primo malato di Covid 19».
Un’esperienza dura che ha spinto l’artista a mollare tutto e andare a vivere su un camper: «All’inizio è stato difficile, soprattutto sentire tutta la solitudine che mi circondava – racconta Rizzo – ma poi ho capito il senso di profonda libertà che avevo la possibilità di vivere, alla luce del fatto che ho un’aorta addominale fortemente dilatata. Se scoppiasse avrei solo 20 minuti di tempo per arrivare in ospedale e con il camper la mobilità è sicuramente migliore rispetto che stare fermi e chiusi in una casa».
Pierluigi Rizzo per questo motivo, vive in diverse aree della città di Corigliano-Rossano, sempre però in punti che abbiano l’ospedale nelle vicinanze: «Pensavo di essere solo ma basta aprire la porta del camper per essere in mezzo alla gente, a stretto contatto con la natura. Ora dipingo serenamente».
Chiediamo all’artista qual è il suo desiderio imminente: «Ho fatto e vissuto a 360° ogni istante della mia vita, ora l’unico mistero da scoprire sono i Paesi dell’estremo oriente e le splendide donne che lo popolano».
Da qui ci accorgiamo che nonostante le vicissitudini degli ultimi anni, la voglia di conoscere nuovi orizzonti culturali e soprattutto umani di uno spirito libero come Pierluigi Rizzo ancora brilla e si manifesta attraverso la sua arte.