Giovani, felici ed emigrati a Malta: la storia di Karmelysa e Gaetano
Lei di Crosia, lui di Corigliano-Rossano, hanno lasciato la Calabria (e l'Italia) «una terra senza prospettive» per andare a trovare fortuna in una piccola repubblica, grande quanto la Sibaritide, dove c'è tutto: lavoro e futuro
MALTA – Un amore tutto calabrese che sbarca sull’isola di Malta, nel cuore del mar Mediterraneo. Una popolazione di oltre 500 mila abitanti distante dalla Calabria qualche centinaio di chilometri.
La storia di Karmelysa Tordo e Gaetano Papaleo inizia proprio qui, nella nostra regione, lei di Crosia Mirto, lui di Rossano, quattordici anni fa. Si incontrano sull’autobus di linea che porta entrambi a Bologna, dove studiano rispettivamente scienze dalla comunicazione e giurisprudenza. Da quel momento non si sono più lasciati.
Una coppia grintosa quella di cui parliamo, piena di voglia di vivere, al punto che per realizzare i loro sogni, decidono di trasferirsi a Malta.
Nel 2017 atterrano sull’isola entrata nel 2008 nella Ue, per frequentare un corso d’inglese di due mesi, che poi si son trasformati in cinque anni. Sicuramente non trascorsi sui banchi del college, ma bensì immersi pienamente nel tessuto socio-economico maltese, perché nel giro di qualche settimana hanno trovato subito lavoro.
Adesso sono entrambi professionisti nel settore finanziario, Karmelysa lavora presso una società tedesca e si occupa di customer-care, Gaetano sempre nel ramo finanziario, lavora presso una multinazionale turco-svizzera.
«Un clima di anno in anno, sempre più cosmopolita quello che si respira a Malta – afferma Karmelysa – dove, nonostante il periodo covid, il ritmo di lavoro, con le precauzioni del caso, non si è mai fermato».
Chiediamo come mai il sistema maltese, attiri così tanti investitori stranieri: «Qui è prevista una tassazione per i primi tre anni di attività dell’impresa – risponde Gaetano – del 5%, che arriva al 15 negli anni successivi, con la prerogativa che più si assume e più ci sono sgravi fiscali».
Un melting pot internazionale nel mezzo del Mediterraneo che collega l’Europa al Medio Oriente e all’Asia: «Tantissime le persone con cui lavoriamo, di provenienza australiana, giapponese, israeliana, coreana – ci dice Karmelysa – in questa piccola isola ogni giorno è una corsa verso nuove realtà. Ma anche qui noi italiani siamo parecchi, qualche migliaio».
L’entusiasmo dei due trentenni calabresi arriva subito dalle loro parole: «Lavoriamo molto, ma guadagniamo altrettanto, poca burocrazia e tanto liberismo – conferma Gaetano – abbiamo aspettato pure troppo tempo per trasferirci qui».
Chiediamo infine quale sarà il prossimo sogno da realizzare: «Dare vita ad un’organizzazione che dia assistenza, anche legale, a coloro che sbarcano o sono di passaggio qui a Malta, persone extra-comunitarie che arrivano fin qui per poi ripartire verso nazioni ricche economicamente come i Paesi Ue – confessa Karmelysa – la nostra vita per quanto frenetica, ci gratifica in tutto e per tutto. Perciò ci piacerebbe mettere a disposizione di coloro che non hanno gli strumenti giusti, le nostre professionalità».