Gli sposi arbëreshë e la “sfida del mostacciolo”: chi siederà sul trono di casa?
Al banchetto di nozze la regina è la torta nuziale. E se solitamente subito dopo il taglio della prima fetta si assiste al rituale della torta in faccia, nei paesi arbëreshë ci si può imbattere in una vera e propria gara
SAN COSMO ALBANESE – Non è affatto solo un luogo comune che nel sud d’Italia i matrimoni siano con più invitati e più pietanze. Ma per quante portate si possano mangiare, per quanti primi piatti possano sfilare durante il banchetto, sia che si preferisca il pesce, la carne o la versione vegana, la conclusione è uguale per tutti: alla fine arriva il dolce e con lui l’estasi delle papille.
Che sia alta 7 piani o larga un metro, glassata o ricoperta di panna, dal gusto fruttato e leggero o grondante di crema, la regina dei dolci resta la torta nuziale.
E se subito dopo il taglio della prima fetta (solitamente immortalato da decine di flash) spesso si assiste all’ironico rituale della torta in faccia (gesto che amorevolmente si scambiano gli sposi), nei paesi arbëreshë ci si può imbattere, invece, nella “sfida del mostacciolo”.
Una vera e propria gara che coinvolge i due novelli sposi per decretare chi dei due avrà il “posto di comando” nella vita coniugale.
Posti l’uno di fronte all’altro marito e moglie devono tirare il mostacciolo verso la propria parte. Il coniuge che alla fine esibirà il pezzo di dolce più grande avrà vinto la sfida e potrà sedere sul “trono di casa”.
Inutile dirvi che solitamente ha la meglio la sposa, forse perché (grazie ad una complicità tutta femminile) le viene svelato il “trucco” per ottenere facilmente la vittoria.
In ogni caso, qualsiasi sia l’esito della gara, tutti potranno gustare un pezzetto di quel capolavoro dell’arte dolciaria, vero e proprio marcatore identitario, che è il mostacciolo.
(fonte foto facciabuco)