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Alfredo Gradilone, lo storico rossanese che aveva in animo il riscatto del Sud

7 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Pubblichiamo integralmente l’accurata biografia dell’intellettuale Alfredo Gradilone scritta dal professor Franco Emilio Carlino.

È di qualche anno fa un’utile pubblicazione edita in occasione dell’intitolazione dell’Istituto Tecnico Commerciale di Rossano allo storico rossanese. Un volumetto di 48 pp. con Prefazione del prof. Mario Sapia, allora dirigente dell’Istituto nella quale si fa memoria del Gradilone attraverso «le immagini, le relazioni e le testimonianze della giornata […] Ma ha significato – scrive Mario Sapia – soprattutto commemorare ed illustrare la figura di Alfredo Gradilone, storico rossanese, il cui contributo culturale e sociale è stato finora un po’ trascurato dalla città che gli ha dato i natali» (1). Ed è ancora M. Sapia che in alcuni ulteriori passaggi del suo saluto e discorso introduttivo ama riferire come lo storico rossanese sia stato «Una figura veramente significativa nella pinacoteca dei non pochi personaggi che impreziosiscono l’immagine della città di Rossano illuminandone il nome e la sua storia oltre i confini nazionali. […] Difensore dei valori tradizionali, animato da un vago socialismo e soprattutto da un sincero spirito meridionalistico di rinnovamento e di riscatto del Sud, egli – come tanti – vide inizialmente nel Fascismo l’occasione per affrontare i gravi problemi politici e sociali della Calabria che gli stava particolarmente a cuore» (2).

In proposito, nell’aprile del 1919, in un suo articolo apparso su “Rivista calabrese eroica” e recuperato in occasione della pubblicazione degli Atti inerenti l’intitolazione dell’Istituto Commerciale di Rossano, a Lui dedicato, Gradilone così scriveva: «Uomini nuovi invochiamo anche noi da quaggiù…terre finora considerate come colonie di sfruttamento industriale, commerciale e domicilio penitenziario della vita burocratica italiana; uomini nuovi per restaurare ed elevare il nostro costume politico e civile, depresso attraverso il servilismo e la tracotanza di parlamentari pretoriani o di rappresentanti inconsapevoli; uomini nuovi che…sappiano far valere di fronte allo Stato le ragioni profonde della libertà, della giustizia e del diritto verso la Calabria con ogni lotta , con ogni veemenza e con ogni riscossa» (3). «Ma alla speranza – prosegue ancora M. Sapia, promotore dell’intitolazione, in un altro passaggio del suo intervento – seguì la delusione per cui in seguito lo criticò e fu espulso dal partito. Si dedicò, quindi, alla ricerca e pubblicò, la prima edizione della “Storia di Rossano” nel 1926. La seconda, frutto amoroso di 40 anni di documentazione e di approfondimenti, uscì nel 1965» (4). 

Alla luce di quanto sopra è legittimo porsi un interrogativo. Chi era dunque Alfredo Gradilone? Per quanto mi riguarda, cercherò, per quanto possibile, di dare una risposta con il presente contributo.

Tutte le storie locali esprimono una parte fondamentale della storia regionale o nazionale; occorre conoscere e valutare la storia locale come integrazione di quella nazionale, della quale bisogna pur venirne a conoscenza. Nella prospettiva della compiutezza di idee sul piano logico e pratico, a ribadirlo era lo stesso storico rossanese, studioso, giornalista e personalità di rilievo nel panorama culturale della città, della Calabria e dell’Italia. Al riguardo basta ricordare che, nonostante la sua giovane età, come esperto delle questioni economiche e sociali della regione si impose nel giornalismo meridionale. Condizione che gli consentì di conoscere famose personalità del momento.

Alfredo Gradilone (1889-1972), lasciando una ponderosa eredità culturale, viene ricordato in particolar modo per aver consegnato alla storia e alla comunità la sua straordinaria opera: Storia di Rossano edita dalla Mit di Corigliano nel 1967, ristampata poi nel 1990 (5).

Uno scritto racchiuso in 902 pagine e 17 capitoli, risultato di anni di lavoro, di studio e di affascinante ricerca da cui emerge la gran mole di documentazione bibliografica e informativa raccolta e classificata a beneficio dei tanti studiosi locali e nazionali e apprezzata da storici di qualità tra i quali intendo ricordare Pietro Fedele ed Ernesto Pontieri.

Il primo, laziale, senatore della repubblica e ministro della P.I. con il Governo Mussolini negli anni 1925-1928, successore di Alessandro Casati; il secondo, calabrese, accademico e rettore dell’Università di Napoli negli anni ’50.

Un’opera, quella del Gradilone, articolata in due parti, «interessante strumento di ricerca e approfondimento per quanti sono interessati agli studi storici del territorio, oltre che indispensabile per scoprire e conoscere la millenaria storia della città» (6), come si evince dalla lettura del libro e dallo scorrere del suo corposo indice, da cui emergono i due aspetti principali della sua Rossano: quello antico-medioevale e quello moderno-contemporaneo.

Un viaggio, quello del primo segmento, nel quale l’autore si muove fra il mito e la storia esponendo sulla nascita della città con le sue molteplici tradizioni: quella mitica, la magno-greca, la sibaritica rivolgendo il dovuto interesse alla campagna rossanese. Considerevoli le sue informazioni sull’antico arsenale e il porto di Rossano e la sua collocazione nell’assetto politico-economico di Thurio e di Rossano come colonia e fortezza romana. Una pista che l’Autore rende ricca con utili apporti sulla Rossano bizantina. La sua scrupolosa analisi esibisce ingredienti di grande richiamo su san Nilo e il suo movimento: capitoli d’inchiostro senza i quali, questa è la mia convinzione, oggi tutti conosceremmo molto meno. Basti pensare a temi come Rossano nel secolo X, la ripercussione delle guerre fra Bizantini e Saraceni e fra Bizantini e Sassoni, Ottone III e la presenza dell’imperatrice Teofano a Rossano, la vita e le vicende di san Nilo, il fenomeno del monachesimo basiliano precorritore della cultura neo-ellenistica dell’umanesimo. Il Gradilone nelle sue riflessioni si trattiene sulle figure e sugli interpreti della vita cittadina descrivendone il profilo. Lo ha fatto per Giovanni VII, con il maltrattato Giovanni Filagato e per tanti altri ancora.

Il suo scritto immette il lettore nella storia del monastero del Patire, del periodo normanno e nella politica religiosa del tempo. Tutti ingredienti guarniti da aggiunte relative alla figura di Alessandro Amarelli con le Crociate e un antichissimo documento di lingua italiana: la Carta Rossanese. Un cammino che attraversa le svariate epoche storiche (normanna, sveva, angioina) aiutando nella conoscenza dei fatti e misfatti della feudalità. Una traversata storica nella quale sono proficuamente presentati eventi e protagonisti della dominazione sveva, il ritratto della Città e il suo Sedile, la problematica degli ebrei a Rossano, il principato di Rossano fin dalle origini e la vita economica e civile della stessa.

Relativamente alla Rossano moderna e contemporanea, Gradilone esamina il periodo spagnolo, parla dei privilegi e dei capitoli concessi alla città, della difesa costiera del Rossanese e della regione contro le incursioni barbariche. La sua descrizione ci accompagna nella conoscenza della città tramite i contrasti, gli interessi e i privilegi dei vari principati (Ruffo, Sforza, Aldobrandini, Borghese). Specifico rilievo serba alla cultura dandoci notizie e dati sulla genesi delle Accademie degli Spensierati e dei Naviganti e sui loro insigni soci accademici, sull’infelice evento del brigantaggio, sugl’interpreti dello scontro sino alla rinascita della vita amministrativa, economica e sociale di Rossano durante il decennio. Chiudono l’opera gli anni delle cospirazioni sino alla rivoluzione del 1820, il successivo e terribile terremoto del 1836, la rivoluzione del 1848 e i moti insurrezionali in Calabria, la difficile situazione politico-sociale, la reazione borbonica fino al decennio di attese e di speranze e agli anni dell’unità e del riscatto.

Della sua vita privata si conosce ben poco. Secondo l’onomastica, il cognome Gradilone si ritiene abbia origine celtica da ‘Gradlon’. Gradilon, in francese, era anche il nome di un nobile normanno arrivato nel Meridione d’Italia intorno alla seconda metà del sec. XI.

Da alcune informazioni, pare sia discendente da famiglia, con origini arbëreshë, arrivata a Rossano proveniente da S. Benedetto Ullano (Shën Benedhiti), uno dei paesi italo-albanesi più vicino a Cosenza. Nato a Rossano (Cs) il 10 maggio nel 1889, dove la famiglia aveva fissato la residenza, frequentò il Ginnasio e l’ambiente culturale del tempo e nella città maturò la sua prima formazione culturale e politica disposta sempre in difesa degli ideali popolari. Suo padre Gennaro Gradilone era un conosciuto commerciante rossanese, la madre, Emilia Mauro era di origini cassanesi. In seguito si trasferì al Liceo Telesio di Cosenza.

Spostatosi a Roma per frequentare gli studi universitari fece esperienza politica come già fatto cenno nelle file del partito fascista che ben presto abbandonò perché allontanato dallo stesso partito del quale non condivideva più l’operato.

Inseritosi nel mondo del lavoro, nella Capitale ricoprì alcuni incarichi ministeriali e nella pubblica amministrazione. Si occupò, infatti, delle dinamiche del lavoro operando presso l’ufficio stampa del Ministero competente, materia che successivamente lo impegnò anche come docente di Diritto del lavoro. È certo, altresì, che si sposò ed ebbe, sicuramente, almeno due figlie femmine, una delle quali di nome Liliana, che vive in California, lo Stato più popoloso degli Stati Uniti.

Quella di Gradilone è stata una vita donata allo studio e alla ricerca. Instancabile ricercatore, tramanda alla sua gente un importante ausilio alla storiografia, compresa tra gli albori della Città fino all’Unità d’Italia, nella cui ricostruzione, si avvale di una mole di fonti storiche e d’archivio che usa per le sue citazioni. Preziosi sono i riferimenti a persone e fatti. Le esperienze maturate e le competenze acquisite gli permisero di comporre, inoltre, la splendida opera sulla Storia del Sindacalismo, che vide la luce nel 1957. Si tratta di una magnifica opera in sette volumi edita da Giuffrè, Milano divenuta punto di riferimento anche in ambito universitario per gli studi del ramo. Sostenitore e anima di idee ispirate alla riabilitazione della realtà storica, economica e culturale del Mezzogiorno d’Italia, cessava di vivere a Roma nel 1972 alla veneranda età di 83 anni.   

Bibliografia

Mario SAPIA, Prefazione, in Intitolazione dell’Istituto ad Alfredo Gradilone, Atti, Istituto Tecnico Commerciale di Rossano, Grafosud, Rossano, 2009.

Alfredo GRADILONE, Rivista calabrese eroica, Aprile 1919 in Atti, Intitolazione dell’Istituto ad Alfredo Gradilone, Grafosud, Rossano, 2009.

Franco Emilio CARLINO, Rossano Tra Storia e Bio-Bibliografia, Imago Artis Edizioni, Rossano, 2014.

Franco Emilio CARLINO, Biografia e Storia di alcuni Rossanesi illustri, Consenso Iure Loquitur, Rossano, 2020.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.