Le ostetriche, gli artigiani e gli artisti: ecco come è nata la nuova sala travaglio di Corigliano
Dietro questo progetto tante storie, tanti sorrisi, tante piccole gocce che contribuiscono a fare grande il mare della solidarietà
CORIGLIANO-ROSSANO – Le ostetriche dell’Ospedale Guido Compagna non sono delle semplici operatrici sanitarie. Glielo leggi nei volti sorridenti semi nascosti dalle mascherine, negli sguardi amorevoli, nella passione che mettono nel loro lavoro. Lo scopri anche dalle parole di affetto che riservano loro le pazienti e non solo.
«Se qualcuno strappa una piantina dal vaso, loro sono lì a ripiantare un nuovo bulbo» afferma scherzosamente il primario del reparto Gaetano Gigli. Ed è proprio grazie al loro impegno, alla loro iniziativa e al loro “voler migliorare le cose a tutti i costi”, che è nata “Il suono del Mare”, la rinnovata sala travaglio del nosocomio dell’ex area urbana di Corigliano della quale abbiamo già raccontato in un precedente articolo (leggi qui).
«Per questo progetto sono intervenuti tanti volontari – afferma Sara, una delle ostetriche – che hanno impreziosito e arricchito questa sala con il loro lavoro». È quasi commossa nel parlare degli artisti e degli artigiani che hanno preso parte a questo encomiabile progetto.
«Giuseppina Impedovo è la pittrice di Castrovillari che ha realizzato questo splendido disegno – spiega l’ostetrica – ha immaginato il nuovo arrivato come una sfera di luce amorevolmente abbracciata dalla futura mamma. Ha anche realizzato una placenta come un “albero della Vita”».
«La stanza è stata pitturata d’azzurro da Alessio Laino – aggiunge con un filo di orgoglio, svelando si tratti di suo marito – che ho coinvolto personalmente».
«Gli sgabelli olandesi sono stati realizzati dal falegname Dante Cava di Laino Borgo» continua, illustrando come questi possano essere utili per le gestanti.
«Abbiamo perfino messo delle tendine, perché le future mamme potessero sentirsi ancor di più a “casa”» rivela. Ma “a casa” le pazienti si sentono soprattutto grazie ai loro gesti di affetto, alla loro umanità e professionalità.
«Un lavoro corale, fatto gratuitamente e con amore» conclude Sara, perché è solo lavorando insieme che si raggiungono grandi obiettivi. Piccole gocce di immenso valore che contribuiscono a fare grande il mare della solidarietà.