4 ore fa:A Caloveto sarà possibile rinnovare l'esenzione ticket. Ecco quando
3 ore fa:Referendum su lavoro e cittadinanza, Cgil: «Potrebbe cambiare la vita per 4milioni di lavoratori e 2milioni di stranieri»
5 ore fa:Lungomare unico e Parco Urbano a Insiti, approvato il nuovo piano delle opere pubbliche a Co-Ro
5 ore fa:Amministrative Cassano, c'è un altro candidato a sindaco: Antonello Avena
3 ore fa:Garante dei Disabili, nuovo scontro in Consiglio comunale: ma serve concretezza
2 ore fa:Udicon aiuterà i cittadini nell'uso dell'App "Cup Calabria" per abbattere le liste d'attesa
2 ore fa:Al Teatro comunale la presentazione del Catasto onciario di Cassano e Doria
6 ore fa:Tutto pronto a Crosia per la Festa del Rifugiato
5 ore fa:Ermanno Quintieri è pronto a debuttare nel campionato "Porsche Sprint Challenge Suisse"
4 ore fa:Bisogni educativi speciali, in Calabria la scuola sarà ancora più inclusiva

Storie d'Altri tempi - La grande guerra a Corigliano

1 minuti di lettura

di Giulio Iudicissa

Il monumento ai Caduti di Corigliano

A leggere le cronache del tempo, la manifestazione dell’1 giugno del 1915, a Corigliano, fu veramente imponente. L’Italia era appena entrata in guerra e i primi militi partivano per il fronte.

Per le strade c’erano “circa seimila persone di ogni classe e di ogni ceto. Tutte le case erano imbandierate, tutti i balconi erano parati a festa e da essi le donne lanciavano a piene mani fiori sulla folla”. Le Autorità civili e religiose, le scuole, la banda e, poi, le arringhe conferivano alla giornata la solennità delle grandi occasioni.

Il cronista annota, nella retorica della circostanza: “È un vero delirio di entusiasmo”.

I soldati, che della guerra non hanno visto neanche una foto, sanno di partire per liberare la patria dal nemico; nessuno immagina ciò che veramente lo attende.

Il bilancio sarà, purtroppo, tutto negativo. Per tre anni, 3mila giovani lasciano i campi e le botteghe, i mestieri e le professioni; lasciano il paese e le famiglie. Di essi, 500 torneranno feriti, 50 mutilati, 196 giovani soldati non faranno, addirittura, ritorno. In tante case ci sarà un lutto, in molte famiglie un ferito da curare, ovunque, fame di pane e di lavoro. L'emigrazione, con la lacerazione del tessuto urbano già provato, farà il resto.

A mantenere viva la loro sacra memoria, s’incarica, oggi, l’austero Monumento ai poveri, sventurati caduti, giustamente eretto dai nostri padri, a parziale risarcimento di tanto inutile spargimento di sangue.


Storie d'Altri tempi è un progetto dell'Eco dello Ionio e dell'associazione Rossano Purpurea, nato per costruire un racconto corale di memorie cittadine tra Corigliano e Rossano. I contenuti sono frutto di un patrimonio orale di ricordi, o di ricerche storico- antropologiche, per lo più inedite, che gli autori hanno accettato di condividere con noi. Una narrazione unica, antica e nuova allo stesso tempo, della nostra identità.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.