54 minuti fa:La Pallavolo del Sud Italia si riunirà a Cosenza: una giornata di confronto e speranza
2 ore fa:Triplice fischio: tutto sul calcio da Corigliano-Rossano e dalla Sibaritide-Pollino
1 ora fa:Legambiente chiede ai candidati maggiore impegno per l'ambiente. Cuparo (M5s): «Valle del Nicà è la nostra battaglia»
3 ore fa:Contrasto all'erosione costiera a Calopezzati, concluso il monitoraggio del fondale marino
4 ore fa:Cassano, Avena (ArticoloVentuno) chiede trasparenza sulla spesa per il rifacimento del manto stradale
24 minuti fa:Immobiliare in crescita? La Calabria del nord-est piace sempre di più agli stranieri
4 minuti fa:Cambio vertice Compagnia dei Carabinieri di Cassano: saluti al Maggiore Ornelli, benvenuto al Capitano Baione
2 ore fa:Numeri importanti per la postazione del 118 a Marina di Sibari: 200 interventi in soli 33 giorni
4 ore fa:Anche dalla Calabria sempre più coppie scelgono la fecondazione eterologa
3 ore fa:La piazza di Schierarsi Co-Ro attacca le candidature: «Da destra a sinistra hanno sfasciato la Calabria»

Spesa sociale: in Calabria 22 euro, a Bolzano 517

1 minuti di lettura
ROMA Nel 2016 la spesa dei Comuni per i servizi sociali ammonta a circa 7 miliardi e 56 milioni di euro, pari allo 0,4% del Pil nazionale. Rispetto all’anno precedente c’è un incremento del 2%. Lo rileva l’Istat spiegando che «prosegue la ripresa iniziata nel 2014 che, dopo il calo registrato nel triennio 2011-2013, ha riportato gradualmente la spesa sociale quasi ai livelli precedenti la crisi economica e finanziaria». Per ciascun residente i Comuni hanno speso in media 116 euro nel 2016, contro i 114 del 2015. A livello territoriale le disparità sono sempre “elevatissime”: si passa dai 22 euro della Calabria ai 517 della Provincia Autonoma di Bolzano. Al Sud, in cui risiede il 23% della popolazione, si spende solo il 10% delle risorse destinate ai servizi socio-assistenziali. Retaggio di vecchi ritardi e, anche, dell’applicazione del federalismo fiscale. La cui distorsione prevede la cristallizzazione dei finanziamenti. In sostanza se un territorio non ha mai erogato un certo tipo di servizi, per i criteri di distribuzione delle risorse quel dato resterà invariato nel tempo, perché significa che i suoi cittadini non hanno bisogno di quei servizi. L’applicazione delle norme sul federalismo, in sostanza, ha cancellato la perequazione delle risorse. Ed è per questo che le differenze geografiche sono così accentuate. La principale fonte finanziaria dei servizi sociali proviene di risorse proprie dei comuni e dalle varie forme associative fra comuni limitrofi (61,8%). Al secondo posto vi sono i fondi regionali per le politiche sociali, che coprono un ulteriore 17,8% della spesa complessiva. Il 16,4% della spesa è finanziata da fondi statali o dell’Unione europea. Tra questi il fondo indistinto per le politiche sociali, che ha registrato una progressiva flessione dell’incidenza sulla copertura della spesa (dal 13% del 2006 al 9% nel 2016).(fonte http://www.corrieredellacalabria.it/regione/item/170521-spesa-sociale-in-calabria-22-euro-a-bolzano-517/)
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.