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Tridico, Gratteri e Gomez a Co-Ro per un Sud che chiede più Stato

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CORIGLIANO-ROSSANO – Una piazza Steri gremita ha accolto ieri pomeriggio l’incontro promosso dall’europarlamentare Pasquale Tridico su “Legalità e solidarietà, Europa della pace e rinascita del Mezzogiorno” a cui hanno partecipato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, e Peter Gomez, direttore de “Il Fatto Quotidiano online”. 

Dietro la scelta della piazza calabrese di Corigliano-Rossano, l’urgenza di parlare a un territorio segnato – di recente – dalla recrudescenza di fenomeni criminali che hanno scosso le coscienze e posto innumerevoli interrogativi sul bisogno di sicurezza, solidarietà e legalità.

Ma la piazza è stata anche un banco di prova politico. Un’occasione per osservare reazioni, intercettare umori e recepire, anche attraverso il dibattito, segnali utili a calibrare e programmare l’agenda politica dei mesi a venire. «Non è ancora tempo di campagna elettorale per la Calabria - ha chiosato Tridico di una gremitissima piazza Steri - prima abbiamo le elezioni regionali in Campania, poi si vedrà. Ma noi ci siamo ed essendo la maggiore forza di centro sinsitra in Calabria dovremo avere l'ultima parola sul candidato».

Degna di nota, proprio in virtù dei segnali che possono ridisegnare gli equilibri di un territorio, è stata la presenza del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. Da tempo immemore non si vedeva un sindaco cosentino partecipare da spettatore istituzionale ad un evento in città, sinonimo che gli equilibri provinciali non possono più fare a meno di confrontarsi con la forza strategica che rappresenta Corigliano-Rossano.

Al centro del dibattito, che ha animato la serata, la politica, la società civile, il clientelismo, la figura dei magistrati, le politiche economiche europee e il rigore giornalistico nel raccontare la realtà.

A portare i saluti della città commentando con favore la presenza degli intervenuti è stato il sindaco della città Flavio Stasi. «Quella di questa sera è un’iniziativa di confronto e approfondimento che la città accoglie con gran piacere. Il tema è importantissimo perché legalità e solidarietà sono concetti fondamentali per la nostra comunità. Abbiamo bisogno di comprendere bene il lavoro di chi lavora per lo Stato. Ogni qual volta le istituzioni fanno passo indietro, altre realtà fanno passi avanti e non possiamo più consentirlo».

Tra le figure chiamate a difendere e diffondere la cultura della legalità, il Procuratore Antimafia Nicola Gratteri. «Io – ha dichiarato il Procuratore - sono stato sette anni a Catanzaro e ho cercato, per le forze che c'erano in campo, di lavorare anche su questo territorio, che da sempre ha pagato il prezzo di una poca copertura sul piano numerico delle Forze dell'Ordine considerando - in modo errato - che qui non ci fosse una mafia strutturata».

«Il problema del sotto organico – ha aggiunto - è un problema che si è accentuato dal 2010 in poi, quando il governo dell'epoca decise di bloccare le assunzioni nella pubblica amministrazione perché non c'erano i soldi per pagare gli stipendi. Questo gap, purtroppo, non siamo riusciti ancora a superarlo, anche perché non stata attuata la riforma che avrebbe potuto spostare in avanti l'età pensionabile nelle Forze dell’Ordine. Oggi un ispettore di Polizia, a 60 anni, ha tutte le carte in regola per poter trasmettere il suo know-how ai giovani che invece saranno chiamati a svolgere ruoli di maggiore azione».

Il procuratore ha poi dedicato un passaggio alla sua missione di sensibilizzazione nelle scuole sui temi della cultura e della legalità: «Dal 1989 incontro i giovani e nel farlo non assumo mai un approccio etico e morale».

E alla provocazione di chi lo ha definito magistrato «brand, punta dei palinsesti e idolo dalla patologica vanità» risponde: «Prima di me grandi magistrati hanno fatto lezioni di mafia in tv e nessuno ha protestato, non sono di certo il primo». Bene, Gratteri ieri sera ha parlato da politico, ha tracciato - come sempre - la sua linea chiarissima e netta rispetto alla gestione del potere. Si è sfilato da una possibile corsa alle regionali come candidato presidente di una coalizione a trazione movimentista? Non c'è un "virgolettato" in cui il «il felice Procuratore di Napoli» - come si è definito - si sia tirato fuori dalla bagarre ma l'impressione è che il più importante simbolo della lotta alle mafie oggi in Italia e in Europa non sembra del tutto persuaso da questa scelta. Poi, tutto può succedere.

A ribadire invece il significato profondo della piazza, è stato Pasquale Tridico: «Oggi c’è la piazza della solidarietà civile, c'è la piazza che vuole legalità ma che chiede anche la presenza dello Stato. Dove non c'è lo Stato c'è l'antistato e Gratteri rappresenta lo Stato che si contrappone a questo antistato, che purtroppo nei decenni ha martoriato questa terra. Gratteri rappresenta un architrave della legalità nel nostro Paese. Dico sempre che c'è bisogno, oltre che di legalità, anche di solidarietà e questa risposta della piazza, oggi, ne è un esempio».

Ma l’evento ha certamente anche un taglio politico: «Non mi nascondo. Il messaggio è anche politico e culturale, in senso ampio. Io sono una persona che nell'impegno politico rappresenta lo Stato sociale, rappresenta quella parte di solidarietà. Oggi il mio impegno è contro le multinazionali, contro quello strapotere che spesso schiaccia le piccole e medie imprese. È un impegno civile, politico che voglio anche rappresentare qui e raccontare a questa piazza. Negli ultimi giorni a Bruxelles si è consumato un atto tragico, a mio parere, sul bilancio pluriennale, è stato presentato alla Commissione un bilancio ridotto del 30% per i territori, per la politica agricola comune, per i fondi di coesione, e sappiamo quanto la Calabria e il Sud hanno beneficiato in passato dei fondi di coesione. L'ho denunciato a Bruxelles ma lo denuncerò in tutti i territori, anche in questa piazza».

E sulle prossime regionali: «Noi siamo il principale partito di opposizione e certamente da noi dovrà partire la prima parola, la prima proposta. L'idea è certamente quella di costruire un'intesa con tutte le forze progressiste. Lo stiamo facendo anche in altre regioni: in Campania, in Puglia, nelle Marche. Sono sicuro che attraverso questo approccio si possano vincere le elezioni regionali, sconfiggere questa destra e sconfiggere anche il Presidente Occhiuto. E il movimento, in questo, sarà determinante». 

A proposito, chi si aspettava un'investitura diretta del sindaco Flavio Stasi - che durante la serata, per la cronaca, ha ricevuto dalla pizza la contestazione di una donna che si è lamentata della qualità dell'acqua del mare - quale candidato presidente della Regione Calabria, è rimasto deluso. Nomi ancora non se ne fanno. Lo aveva anticipato Trdicio in un'intervista all'Eco dello Jonio nei giorni scorsi e lo ha ribadito ieri: «è presto per i nomi». Ma una cosa è certa, il sindaco di Co-Ro non solo è nella rosa dei nomi (e non solo nella rosa del Movimento 5 Stelle) della scelta ma ha anche un'alta quotazione perché risponde perfettamente all'identikit che, sempre il maggiorente Pentastellato, ieri sera ha tracciato: novità, capacità politica e forza delle idee

È stata poi la volta di Peter Gomez che ha commentato la questione del diritto alla Giustizia nel territorio del nord-est. C'è una battaglia in questo territorio che combattiamo ormai da 12 anni ed è quella della soppressione del Tribunale. «Ci sono poi tanti piccoli tribunali - ha commentato - che vengono soppressi proprio perché i magistrati sono pochi. Spesso ci si lamenta e si dice che i magistrati sono fannulloni, ci sarà anche qualche magistrato fannullone, ma i numeri parlano chiaro: ci sono quasi 3 milioni  di fascicoli nel penale di persone che riguardano processi che sono in corso, non è possibile portarli avanti con 9 mila magistrati». Insomma, per il direttore de Il Fatto Quotidiano online prima che strutture fisiche serve personale, servono amministratori della giustizia.

 

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.