Emergenza maltempo, il Crati è in piena e la Sibaritide trema
Intanto stamani sugli argini fragili del grande fiume calabrese è arrivata la troupe di Striscia la Notizia a raccogliere denunce e paure dei cittadini delle contrade Thurio, Ministalla e Foggia
CORIGLIANO-ROSSANO - In questi ultimi giorni, la provincia di Cosenza è travolta da incessanti piogge che stanno riportando in piena il fiume Crati. La diga di Tarsia si trova ora al limite, suscitando forte preoccupazione tra gli abitanti delle contrade di Thurio, Ministalla e Foggia. Gli argini, già fragili e danneggiati dalle inondazioni del 2018 e del 2019, rischiano di cedere nuovamente e portare a conseguenze disastrose per quanti ancora vivono gli incubi di quei due eventi disastrosi.
La consigliera regionale Pasqualina Straface, nei giorni scorsi, ha annunciato che a gennaio 2025 avrà inizio la gara d'appalto per i lavori di risanamento degli argini (a riprova di questo impegno ci sono le comunicazioni di esproprio notificate in questa settimana). Nel frattempo, però, i residenti di quelle aree temono che il rischio di una nuova emergenza si presenti molto prima. Insomma, il timore è che il tempo che occorrerà per l'inizio dei lavori sia troppo lontano per evitare le situazioni di pericolo che si potrebbero verificare durante questa coda d'autunno e nel prossimo inverno.
Intanto ad accendere i fari sulla vicenda Crati, che da sei anni ormai attende una messa in sicurezza duratura e permanente, sono anche le TV nazionali. Stamani, infatti, a Thurio è arrivata la troupe di Striscia la Notizia, guidata dal giornalista Alessio Giannone (nella foto in basso), alias Pinuccio. La redazione ha raccolto le segnalazioni e le paure degli abitanti che vivono in prossimità del fiume, colpiti da quel mix di impotenza e preoccupazione per i risvolti, del tutto imprevedibili, che può riservare la natura.
Nonostante la situazione attuale sembri sotto controllo, con la piena in corso e nessun segnale di pericolo immediato, la memoria delle inondazioni passate è purtroppo ancora viva. I lavori di messa in sicurezza, eseguiti sei anni fa, sono sicuramente insufficienti, dal momento che buona parte di quelle opere (realizzate in somma urgenza, quindi provvisorie) oggi è nuovamente minacciata di fronte a un possibile evento meteorologico estremo. Infatti, dopo un lungo periodo di siccità, ora le precipitazioni sono tornate nella media, esercitando una maggiore pressione sui corsi d'acqua, e il fiume Crati ha iniziato a erodere l'argine destro, proprio nel punto in cui erano stati effettuati gli interventi di consolidamento. Del resto, si pensi alla forza distruttiva che stanno avendo gli eventi meteorologici limite che stanno colpendo soprattutto quei territori e quelle aree impreparate o idrogeologicamente fragili.
I residenti, sono con il fiato sospeso, continuano a monitorare l'evolversi della situazione, chiedendo un intervento tempestivo e risolutivo per evitare il ripetersi di scene già viste.