Baldino e Tavernise in difesa di Nefrologia a Rossano: «La situazione è al collasso»
I due esponenti del movimento 5 stelle non risparmiano critiche alla gestione della sanità territoriale
CORIGLIANO-ROSSANO- È un attacco frontale quello indirizzato dal Movimento 5 stelle al presidente Occhiuto e al commissario dell’Asp di Cosenza Graziano.
Infatti, sia la deputata Vittoria Baldino che il consigliere regionale Davide Tavernise tornano sul caso Nefrologia dell’Ospedale di Rossano. «C'è una parola chiave - dichiara Baldino - con cui la politica regionale e spesso i vertici delle aziende sanitarie provinciali fanno fatica a confrontarsi: la parola è rispetto. Quando un atto formale dell'azienda sanitaria provinciale di Cosenza traccia le azioni per il trasferimento dell'unità operativa di nefrologia da Rossano a Corigliano per grave e sostanziale carenza di personale, e il giorno dopo viene smentito e tacciato come fake news, si manca di rispetto anzitutto a centinaia di cittadini che soffrono drammaticamente di malattie renali, con tutte le conseguenze umane, familiari ed economiche che questo comporta».
La deputata 5 stelle tira dritto: «La nefrologia in Calabria è al collasso ed è letteralmente ignorata dal commissario ad acta Occhiuto. Come testimonia Aned, parliamo di problemi risolvibili, ma in Calabria sembrano insormontabili a causa dell'apatia delle istituzioni regionali. La soluzione di Occhiuto? Esternalizzare il servizio a discapito della salute dei calabresi. È imperativo che le istituzioni regionali e i vertici sanitari si assumano immediatamente la responsabilità di garantire servizi sanitari adeguati e accessibili per tutti i cittadini. Occhiuto e Graziano, il tempo delle parole vuote è finito: la Calabria merita rispetto, azioni concrete e soluzioni reali, non scuse. La salute dei calabresi non può essere trattata come un gioco politico».
Alle parole della Baldino sono seguite quelle di Davide Tavernise: «Da più di due anni sto portando avanti una vera e propria battaglia di civiltà per cambiare le regole del personale sanitario che presenta inidoneità totali o parziali, e fermo restante i diritti dei lavoratori, produce problemi nei reparti e nell’organizzazione delle Aziende sanitarie. Asp che nel peggiore dei casi non conoscono neanche il problema, tanto che non lo hanno mai affrontato compiutamente né, di conseguenza, risolto. Ora quest’ultimo caso dimostra che la mia battaglia non è una caccia alle streghe bensì una problematiche che il presidente Occhiuto, in qualità di commissario ad acta della sanità calabrese, deve veramente prendere a cuore, al di la dei semplici spot cui ci ha abituati nella sua comunicazione politica. La sanità non si salva con video acchiappa like ma con azioni concrete, quelle che sto cercando di portare avanti dai banchi dell’opposizione del Consiglio regionale della Calabria».