2 ore fa:Cassano, le foto-trappole entrano in azione: scattano le prime sanzioni contro chi abbandona i rifiuti
5 ore fa:VOLLEY - Sabato la Sprovieri Corigliano Volley in trasferta a Palermo per confermare la crescita
4 ore fa:Astensionismo e anzianità: la Calabria fa i conti con una popolazione che invecchia
2 ore fa:L’odissea di una donna di 102 anni al PS di Castrovillari denuncia un sistema sanitario allo stremo
3 ore fa:Lungro, finanziato il ripristino della ex discarica Pettinaro
1 ora fa:Nel carcere di Castrovillari è stato proiettato il film “In viaggio con lei”
3 ore fa:La Filiera Madeo di San Demetrio Corone conquista il Premio nazionale Adriano Olivetti
1 ora fa:Tis, Sapia e Sciarrotta: «Troppa confusione, la Regione chiarisca»
4 ore fa:Rossanese-Luzzi a porte chiuse, la Prefettura "blocca" il pubblico di casa. La società insorge
5 ore fa:A Bocchigliero arrivano le Botteghe della Salute

Tavernise (M5S), questione "Medici imboscati". Occhiuto prenda esempio da Rocca

1 minuti di lettura

REGGIO CALABRIA - Davide Tavernise, Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, torna nuovamente sul caso dei così detti "medici imboscati", chiedendosi: «Cosa trattiene il presidente della Giunta regionale, nonché Commissario ad acta della Sanità in Calabria, Roberto Occhiuto, a far piena luce su questo caso?».

«Non credo si tratti dell'orizzonte politico, visto che il suo omonimo, Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, sta impostando una caccia ai furbetti che anche in quella regione vanno ad alterare il corretto funzionamento dei presidi sanitari. E non penso neanche si possa trattare della paura di un confronto schietto e diretto con i sindacati, che potrebbero insorgere nel momento in cui si dovesse arrivare a prendere dei provvedimenti, magari attraverso ricorsi a pioggia».

«Di certo c'è che la Regione Lazio fa un ragionamento partendo da un dato certo: il 18% dei medici, ossia 1730 su 9805, gode dei benefici del "minor aggravio". In Calabria - spiega Tavernise - non siamo in possesso neanche di questo dato. Disponiamo solo di un dato parziale, 570 tra medici e infermieri sottratti in tutto o in parte alle corsie ospedalieri e destinati a ruoli amministrativi, e non grazie all'azione del Commissario ad acta o dei vari dirigenti sanitari, ma grazie all'azione del sottoscritto, che attraverso richieste formali e interlocuzioni durate mesi che ancora oggi vanno avanti, è riuscito a venire in possesso di una parte dei documenti che iniziano a dare un quadro del fenomeno».

«Per quello che si apprende, Rocca vorrebbe intervenire nei controlli - continua Tavernise - andando a modificare l'ente certificatore. Al momento a visitare chi sostiene di essere inidoneo ad alcune mansioni è una commissione interna all'Azienda sanitario o ospedaliera di competenza, esattamente come avviene in Calabria. Il presidente del Lazio vorrebbe far giudicare il personale di un'azienda dalla specifica commissione di un'altra azienda. Azione che può portare ad un cambiamento incisivo».

«Ma si potrebbe anche affidare la valutazione delle inidoneità all'Inps o comunque ad un soggetto terzo e non al "medico competente" che è interno alla struttura».

«Anche in questo caso ho fornito al Presidente Occhiuto la soluzione su un piatto d'argento: la mia proposta di legge però non è mai stata calendarizzata. Resta quindi una domanda fondamentale: perché Occhiuto e la sua maggioranza di governo non vogliono fare luce sulla questione?» conclude.

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.