Revoca CdA Casa Serena: il presidente replica all'amministrazione
Il presidente del CdA, Golia: «Un atto necessario e vincolato adottato nel rispetto della normativa unicamente per l’imprescindibile esigenza di reclutare le figure professionali che possano affiancare l’esiguo personale dipendente dell’Istituto»

CASSANO JONIO - Il C.d.A. dell’IPAB Casa Serena Santa Maria di Loreto, dopo aver letto «con enorme stupore» il comunicato stampa a firma dei consiglieri di maggioranza del Comune di Cassano Jonio (ne abbiamo parlato qui), intende fare chiarezza e «stigmatizzare le palesi falsità ivi rappresentate, riservandosi di tutelare - in ogni modo e con ogni mezzo - la propria immagine e, soprattutto, quella dell’Istituto».
«Giova evidenziare, preliminarmente, - si legge nella nota del Presidente Antonio Golia - che l’IPAB Casa Serena ha avviato le selezioni di personale, nel pieno rispetto della disciplina normativa, statutaria e regolamentare, a novembre 2024, ergo prima del paventato “passaggio istituzionale” che, peraltro, non incide affatto sull’attività e sull’autonomia dell’Istituto. In particolare, il 21.11.2024 è stato pubblicato l’avviso di selezione per il reclutamento di 7 OSS, in ossequio ai fondamentali principi di legalità, trasparenza ed imparzialità, tant’è che detto avviso non è mai stato contestato o impugnato, pur essendo abbondantemente spirati i termini per la relativa azione giudiziaria».
«Si è trattato di un atto necessario e vincolato - spiega Golia - adottato unicamente per l’imprescindibile esigenza di reclutare le figure professionali che possano affiancare l’esiguo personale dipendente dell’Istituto, il quale garantisce quotidianamente, con atteggiamento amorevole e con grande spirito di sacrificio, la delicata attività di cura e ricovero degli anziani, nonché per garantire il rispetto dei requisiti professionali normativamente imposti alle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie».
«Ciononostante - prosegue -, il Sindaco Iacobini, tra i suoi primi atti - a contenuto eminentemente “politico” e “punitivo” - ha ritenuto opportuno avviare un articolato, caotico ed irrituale procedimento [para]amministrativo nei confronti del C.d.A. dell’Istituto, definito “invito a rimettere il mandato” e, alternativamente, “revoca”, ivi prospettando addirittura una presunta e contraddittoria “decadenza” dello stesso. A tal fine, il predetto atto sindacale, nel groviglio di argomentazioni velleitariamente tese a sostenerne la parte motivazionale, strumentalizzava alcuni pareri dei revisori dei conti sulle selezioni in itinere, deliberatamente ed artatamente utilizzati con la malcelata finalità di rimuovere il C.d.A. e sostituirlo con figure di proprio gradimento politico. In un primo momento, il C.d.A. decideva spontaneamente di sospendere la procedura pendente per il reclutamento di 7 OSS, nell’ambito del rapporto di leale collaborazione, al solo fine di rappresentare al Sindaco Iacobini la chiara ed inconfutabile correttezza della medesima, avviata in ossequio ai principi di legalità, trasparenza ed imparzialità».
«l primo cittadino, tuttavia, nel corso di un incontro presso la casa comunale, non è parso affatto interessato alle fondate ed articolate ragioni prospettate dal Presidente di Casa Serena per contestare la pretestuosa questione delle presunte illegittimità delle procedure di selezione in itinere, dimostrando, piuttosto, la sua unica e chiara volontà di una rimozione del C.d.A. hic et nunc. A tal punto, il C.d.A., avendo compreso ragioni e finalità dell’atto sindacale, provvedeva a contestarne formalmente la legittimità, in quanto esso risultava viziato - a voler tacer d’altro - dalla manifesta incompetenza del Sindaco e da un manifesto “straripamento di potere”, disponendo l’immediato riavvio della procedura di selezione del personale imprescindibile per il funzionamento dell’Istituto e per il benessere degli anziani. Nella nota di contestazione, inoltre, il C.d.A. richiamava l’attenzione del Sindaco Iacobini sui pregiudizi che sarebbero potuti derivare all’Istituto e sulle conseguenti responsabilità - amministrative, civili ed erariali - derivanti dall’adozione di un arbitrario atto di revoca».
«Dal tenore del comunicato recante - formalmente ed apparentemente - la firma dei consiglieri di maggioranza, risulta evidente la volontà del Sindaco Iacobini di ricorrere ad un noto tatticismo politico volto a scaricare sul consiglio comunale e, quindi, sui consiglieri di maggioranza, tutte le responsabilità del prospettato atto di revoca. In ogni caso, il C.d.A., consapevole dei prevedibili sviluppi, e comunque certo di aver sempre operato in perfetta buona fede e nel pieno rispetto della legalità, correttezza, imparzialità e trasparenza, intende rispedire al mittente gli attacchi pretestuosi e diffamatori ricevuti e proseguire la propria azione nel preminente interesse dell’Istituto e, quindi, della tutela e cura degli anziani fragili, stigmatizzando con forza i giochi politici mirati unicamente a rivendicare posizioni di potere a danno dell’intera comunità».