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Al Museo Nazionale della Sibaritide si discute di cambiamenti climatici e salvaguardia del patrimonio culturale

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SIBARI - "Monitorare per preservare i territori dai cambiamenti climatici: patrimonio culturale, un bene da salvaguardare". È questo il titolo del convegno, organizzato dal Ministero della Cultura, dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Parco archeologico di Sibari, che si terrà lunedì 15 gennaio nella sala conferenze del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide a Cassano All'Ionio 

Si comincerà alle ore 9:45 con i saluti istituzionali affidati a Filippo Demma, Direttore del Parco archeologico di Crotone e Sibari, Paola Aurino, Soprintendente ABAP di Cosenza, Gianluca Gallo, Assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, e Giovanni Papasso, Sindaco di Cassano All'Ionio, comune all'interno del quale ricade il Parco archeologico di Sibari.

Subito dopo si entrerà nel vivo dei lavori. Gli interventi, moderati dall'ingegnere Antonio Spalletta e dal Generale Carlo Magrassi, inizieranno con la relazione dell'ingegnere Angelo Antonio Orlando, Dirigente Unità di Missione Pnrr del Ministero della Cultura. A seguire, il collega Paolo Ianelli della Direzione Generale Sicurezza Mic, relazionerà su "Il Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei beni Culturali Immobili". All'ingegnere Silvano Pecora della Direzione Generale Uso Sostenibile del Suolo e delle Risorse Idriche Dipartimento Sviluppo Sostenibile M.A.S.E Dirigente Divisione IV è affidata invece la dissertazione su "Il Sistema Nazionale di Monitoraggio Integrato". La dottoressa Vera Corbelli, Segretario generale dell'Autorità di Bacino Meridionale, parlerà invece de "Il sistema dei Beni Culturali/Storici/Architettonici nei processi di gestione del rischio idrogeologico: Bene da difendere quale ricchezza del Nostro Paese".

Il Generale Luca Baione Aeronautica Militare de "L'integrazione delle reti di osservazione: requisito irrinunciabile per l'adattamento al cambiamento climatico" e la dottoressa Federica Gonzato, Soprintendente Abap Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini di "Eventi emergenziali e il rilievo del danno al patrimonio paesaggistico". Il dottor Alberto Bruni, del Parco archeologico di Pompei presenterà il caso de "Il Pon Legalità 2014-2020 per la Safety&security delle Aree archeologiche del Sud" mentre Andrea Schiappelli, del Parco archeologico del Colosseo, parlerà del work in progress de "Il sistema di monitoraggio del Parco Mpac e il progetto dei 6 Parchi".

A seguire, la dottoressa Piera Di Vito dell'Agenzia Spaziale Europea, parlerà di "Esa-Incubed: opportunità correnti e future", l'architetta Caterina Loddo, Dirigente della Regione Calabria, racconterà "Il Sistema Informativo della Regione Calabria per la digitalizzazione dei Beni Culturali". Ultime relazioni affidate a due docenti. Il professor Mauro Fiorentino, dell'Università della Basilicata, parlerà di "Impatti dei cambiamenti climatici e rischio alluvionale", mentre il collega Gino Mirocle Crisci, professore emerito dell'Università della Calabria e Presidente del Consorzio Cultura e Innovazione interverrà su "La prevenzione: Un possibile modello per futuri interventi".

Previsto anche un intervento degli stakeholder assegnatari dello sviluppo del sistema di monitoraggio integrato Mase, definizione di area di sperimentazione nel parco archeologico per verificare il funzionamento di piattaforme del sistema integrato o della carta del rischio del Mic.

Conclusioni affidate al Direttore Parco archeologico Sibari-Crotone, Filippo Demma, e a Vito Maria Rosario D'Adamo, Capo Segreteria Sottosegretario di Stato Sen. Lucia Borgonzoni MIC e Consigliere amministrazione Parco archeologico Sibari.

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.