Ospedale di Insiti: in attesa della variante, Occhiuto vuole che si completi il resto del cantiere
Da Catanzaro sarebbe partito un ordine preciso nei confronti del Concessionario: si completi il resto dell’opera, dai sottoservizi, alle aree esterne. Straface: «Modifiche necessarie per operatività struttura»
CORIGLIANO-ROSSANO – Occhiuto vuole che sulle sorti dell’ospedale di Corigliano-Rossano non ci siano dubbi o tentennamenti. I soldi non sarebbero un problema e la questione fondamentale è restituire un presidio che alla fine funzioni e supporti la domanda dell’utenza. E la prima risposta del presidente/commissario alla Sanità a chi in queste settimane è tornato a rimuginare la possibilità che la grande struttura di Insiti alla fine sarà solo una delle tantissime incompiute calabresi, è stata quella di dettare le priorità di un cronoprogramma che non può più far registrare ritardi. In attesa che si completi l’iter burocratico della variante sanitaria e tecnologica e che, quindi, si riempiano di contenuti i quasi centomila metri quadrati del nuovo ospedale, c’è ancora tanto da fare: dal completamento della struttura, alla realizzazione dei collegamenti per i sottoservizi per finire alla realizzazione di tutta l’area esterna alle mura dell’ospedale.
Nei giorni scorsi era stato il Consigliere regionale di Maggioranza, Giuseppe Graziano, ad alzare l’asticella, precisando che i cantieri non si sarebbero fermati considerato che, «al netto della variante tecnica – diceva il rappresentante di Azione - devono essere ancora completate le opere strutturali (fuori variante)».
A ritornare sulla questione è stata, di nuovo ieri, il presidente della Terza Commissione regionale Sanità, Pasqualina Straface aggiungendo ai microfoni dell’Eco in Diretta (rivedi qui la puntata) che da parte del Commissario Occhiuto è partito, all’indirizzo della società Concessionaria, un ordine di servizio chiaro all’indirizzo della società concessionaria. «Il Concessionario – ha ribadito Pasqualina Straface – è tenuto a realizzare quelle opere che non sono oggetto di variante». Insomma, ci sono opere da completare e anche un cronoprogramma da rispettare perché – ha anche precisato la consigliera regionale di Forza Italia - l’ospedale della Sibaritide è un’opera pubblica che merita particolare attenzione».
Poi c’è tutta la questione delle risorse e dei tempi che per molti sembrano essere l’idea pavimento insaponato sul quale far sbattere un grande elefante, com’è la complessa opera di Insiti, che si muove – in questo momento - su gambe sottilissime e fragili. «L’ospedale – ha rassicurato Pasqualina Straface - verrà realizzato e la garanzia sulla realizzazione di questa grande struttura a servizio della Sibaritide oggi è rappresentata dal presidente Roberto Occhiuto».
Poi sulle risorse. «Entro la fine di giugno speriamo di avere il quadro economico-finanziario della variante sanitaria e tecnologico. A quel punto – ha detto - si aprirà una negoziazione tra il Concessionario e la Regione per capire quello che realmente occorrerà al nuovo ospedale. In questo tavolo di negoziazione, inoltre, verrà fatto un nuovo contratto e in questo nuovo contratto saranno previsti anche i tempi di realizzazione». È normale che un Concessionario avrà tutto l’interesse a chiedere il massimo o a prolungare quanto più possibile la concessione, ma questo non significa che i desiderata del privato diventino automaticamente obblighi per l’amministrazione pubblica. E su questo la Straface è stata abbastanza chiara.
E nemmeno le risorse sarebbero un problema: «Le risorse finanziarie ci sono – tranquillizza Straface - e sono previste dall’Art.20 del Dca188/2022 dove sono accantonati 350milioni di euro destinati ai progetti di edilizia sanitaria».