Progetti pronti... strade finanziate: la Sibari-Co-Ro poteva avere la stessa sorte della Trasversale delle Serre
A termine dell'iter progettuale il Cipess ha sbloccato ieri i finanziamenti per il lotto Vazzano-Vallelonga. Anche il lotto della SS106 a sud di Sibari avrebbe potuto avere stessa sorte. La speranza è che si possa fare tesoro di queste esperienze
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha sbloccato ieri un maxi pacchetto di opere pubbliche. Tra queste vi sono anche alcune opere che riguardano la Calabria: il lotto Vazzano-Vallelonga della Trasversale delle Serre e i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del tratto di Statale 106 che va dall’aeroporto Sant’Anna di Crotone allo svincolo di Papanice. Una notizia che, in qualche modo, smonta quelle che sono state le teorie granitiche che negli ultimi mesi hanno animato il dibattito sull'ammodernamento della Statale 106. Per le quali al fine di realizzare l'opera il Cipess avrebbe dovuto impacchettare dei soldi e blindarli in una cassaforte sulla scorta solo di un impegno e di una promessa.
Non funziona così. Ed il lotto della Vazzano-Vallelonga, sulla Trasversale delle Serre, ne è un esempio eclatante: un'opera finanziata per quasi 300milioni di euro solo a conclusione dell'iter progettuale. Stesso discorso e ragionamento che si era tentato di fare per l'ammodernamento della Sibari-Corigliano-Rossano, nel tratto compreso tra la Statale 534 ed il torrente Coserie. Un anno e mezzo a discutere sul nulla, a piangerci addosso su «fantomatiche promesse», «prese in giro» e «strumentali posizioni assunte a danno dei cittadini della Sibaritide». Tra chi sosteneva che "prima di tutto" necessitasse uno stanziamento Cipess e chi, invece, diceva che mancassero i soldi. Tutto questo mentre nel vibonese si completava la progettazione del lotto oggi finanziato e mentre tra Crotone e Catanzaro i comuni della fascia ionica si attrezzavano per accelerare l'iter progettuale della nuova "centosei"; non solo ma "bruciando" anche le tappe per arrivare, addirittura, a farsi riconoscere un progetto bandiera che in realtà, nelle premesse, doveva essere proprio quello della Sibari-Corigliano-Rossano.
Ora, un vecchio proverbio dice "Aiutati che Dio t'aiuta". Anche se il paragone è blasfemo, la speranza sarebbe - a questo punto - che da oggi in poi non si commettano più errori di valutazione e saccenteria e che, nel desiderio di una nuova strada sicura e moderna, si possa procedere in una direzione sinergica, senza contrapposizioni. Per avere i soldi di una nuova strada - lo ribadiamo per l'ennesima volta e fino alla noia (l'ultima volta il 15 dicembre scorso) - servono prima e incondizionatamente i progetti. Senza di quelli ogni discussione è superflua, se non addirittura dannosa.