Il nord-est al centro della seconda legislatura di Occhiuto che vuole risolvere anche la questione della Sibari-Sila
La SS106 come architrave, la Ferrovia Jonica come riscatto storico, le connessioni interne come completamento di una visione: nel Programma di governo 2025-2030 la Calabria del nord-est entra a pieno nel cuore delle scelte strategiche regionali
CORIGLIANO-ROSSANO - Se c’è un asse che più di ogni altro racconta il cambio di passo impresso dal presidente Roberto Occhiuto nella sua seconda legislatura, è quello che corre lungo la costa jonica. La SS106, per decenni simbolo di ritardi, pericolosità e promesse mancate, diventa oggi la spina dorsale su cui ridisegnare il futuro della Sibaritide, dell’Alto Jonio e di tutta la Calabria del nord-est.
Un viaggio programmatico sicuamente non solitario quello del Governatore che ha messo questo territorio al centro dell'azione dell'esecutivo anche sul fronte delle scelte politiche strategiche se si considera che due dei sette componenti di Giunta, Gianluca Gallo e Pasqualina Straface, sono rappresentanza viva e radicata della Calabria del nord-est
Nel Programma di governo regionale la nuova SS106 non è più un’ipotesi, ma un progetto compiuto. È stata completata la progettazione dell’intera tratta nord, da Sibari a Catanzaro, con un tracciato moderno a quattro corsie capace di sostituire definitivamente l’attuale statale. Parliamo di un investimento imponente da parte del Governo centrale con 3,8 miliardi di euro per buona parte da fondi di Stato e più di 500 milioni di euro da FSC, che consentirà già dal 2026 di avviare i primi cantieri nei tratti Sibari–Corigliano Rossano e Catanzaro–Crotone, rompendo un immobilismo che ha condizionato per intere generazioni la qualità della vita, la sicurezza stradale e le possibilità di sviluppo dello Jonio.
Qui la politica regionale ha scelto di affrontare il nodo principale senza scorciatoie: la SS106 non è un’opera locale, ma una questione di equità territoriale. Mettere in sicurezza e modernizzare questa arteria significa restituire dignità infrastrutturale a decine di comuni della Calabria orientale, oggi finalmente "riconosciuti" come parte integrante della Regione che cresce.
Ferrovia Jonica: il treno (si spera) torna a essere una scelta, non una condanna
Accanto alla strada, il Programma di governo rilancia con forza la Ferrovia Jonica, altro nervo scoperto della Calabria orientale. La Regione ha stanziato 198 milioni di euro per l’elettrificazione del tratto Catanzaro Lido–Roccella, mentre sono già in corso i lavori sulle tratte Sibari–Crotone e Crotone–Catanzaro Lido.
Il cuore strategico di questa visione è però la Lunetta di Sibari, il raccordo ferroviario che permetterà ai treni jonici di immettersi direttamente sulla linea tirrenica, eliminando manovre penalizzanti e accorciando tempi e distanze. Un’opera tecnica solo in apparenza: in realtà un passaggio chiave per restituire centralità a Corigliano-Rossano e alla Sibaritide nel sistema ferroviario regionale e nazionale.
È la risposta concreta a un territorio che per troppo tempo ha vissuto la ferrovia come sinonimo di lentezza e marginalità. Qui il treno torna a essere opportunità di mobilità, lavoro e connessione, soprattutto per studenti, pendolari e aree interne.
Le connessioni interne: completare il disegno
Dentro questa strategia complessiva si colloca anche un intervento atteso da decenni, destinato a rafforzare i collegamenti tra Jonio e Tirreno: il collegamento della SS660 allo svincolo di Montalto Uffugo dell’A2 Autostrada del Mediterraneo e il completamento della variante alla SP177, la famigerata Sibari-Sila, che consentirà l’innesto diretto sulla ex SS106 Jonica.
Secondo il Programma di governo, i lavori partiranno nel corso del prossimo anno per concludersi entro il 2027. Non è l’opera più grande né la più simbolica, ma è un tassello fondamentale per rendere davvero funzionale il sistema infrastrutturale del nord-est, migliorando accessibilità, sicurezza e continuità dei collegamenti.
Una visione che rompe con il passato
La forza del Programma di governo della seconda legislatura di Occhiuto sta tutta qui: partire dalle grandi dorsali – SS106 e Ferrovia Jonica – e costruire intorno una rete coerente di connessioni. Dopo anni in cui la Calabria del nord-est è stata raccontata come periferia problematica, oggi entra nel racconto istituzionale come asse strategico di sviluppo.
Per il momento, però, rimane solo racconto.