Quando la solidarietà non fa rumore
Tra Schiavonea e le diverse zone della città, piccoli gesti spontanei: cibo, coperte e giubbini lasciati a chi vive in ripari di fortuna, lontano dai riflettori
CORIGLIANO-ROSSANO- La solidarietà è un argomento delicato. Se ne parla spesso nei salotti, nelle conferenze, sugli organi di comunicazione. Ma la solidarietà che lascia il segno è quella fatta di gesti concreti, silenziosi, che non cercano attenzione.
In città operano anche associazioni che, con continuità, si occupano di chi vive in condizioni di difficoltà. Accanto a questo lavoro, però, esistono gesti spontanei che nascono fuori da ogni organizzazione e che meritano di essere raccontati.
Nelle giornate di ieri e di oggi, in diverse zone della città, si sono registrati esempi semplici ma significativi di solidarietà. C’è chi ha donato giubbini, chi ha lasciato coperte, chi ha preparato un pasto caldo o qualche dolce. Azioni discrete, spesso compiute senza essere viste, rivolte a chi vive in casolari isolati, talvolta in compagnia di diversi cani, o a chi trova riparo in lidi dismessi, case abbandonate, strutture di fortuna.
Sono persone che si muovono in silenzio, che preferiscono restare lontane dai riflettori.
Non cercano riconoscimenti, ma sentono il bisogno di fare qualcosa di concreto, soprattutto in questi giorni di festa.
In un periodo segnato dal consumismo e dalla frenesia della corsa al regalo, questi piccoli gesti assumono un valore particolare. Raccontano un’idea diversa di Natale, fatta di attenzione, rispetto e umanità.
È una storia che raccontiamo volentieri, che abbiamo seguito da vicino, anche perché questi luoghi li viviamo ogni giorno.
Un racconto semplice, fatto di mani che aiutano e di una città che, lontano dal clamore, mostra il suo lato più autentico. Anche questo è il Natale di Corigliano Rossano.