Rischio ammutinamento tra il personale del Pronto soccorso di Corigliano-Rossano
Una lettera di poche righe indirizzata al presidente Occhiuto e ai vertici dell'Asp di Cosenza per dire che la pressione lavorativa sul presidio ha oltrepassato il limite di non ritorno. Si "spoglia" lo spoke di Co-Ro per rimpinguare altri ospedali
CORIGLIANO-ROSSANO - In relazione all'ultima nostra del 28 dicembre 2021 (leggi qui) a proposito di gravi inottemperanze in Pronto soccorso: locali non idonei, mancanza di tamponi, carenza di personale, quindi inefficienza generale, a tutt'oggi non è cambiato nulla, ma oggi iniziano i trasferimenti del personale dal P.O. di Rossano verso le strutture annunciate alla prossima apertura. L'aspetto più triste è non aver ricevuto alcuna risposta o proposta!
CI AMMALEREMO TUTTI!
In queste poche righe indirizzate al presidente della Giunta regionale nonché commissario straordinario alla Sanità, Roberto Occhiuto, al commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, al direttore sanitario dell'azienda, Luigi Muraca, e al resto del management ospedaliero, il personale medico, infermieristico e socio-sanitario rilancia il grido di dolore che ormai ha una eco lunga anni. Ancor prima che arrivassero gli effetti devastanti del Covid. E crediamo sia l'ultima chiamata prima di un ammutinamento generale che manderebbe in tilt l'intero sistema ospedaliero dello Jonio cosentino.
È stanco il personale medico e questo sembra non interessare nessuno. Meglio, tutti conoscono le condizioni critiche e la pressione a cui sono sottoposte le strutture ospedaliere del territorio. Nessuno, però, fa nulla e gira il capo dall'altra parte. Soprattutto sulle condizioni del Pronto soccorso, anzi sarebbe meglio dire dei Pronto soccorso, quello di Rossano e di Corigliano, che sono un vero e proprio tritacarne per i nervi e la tenuta psicofisica di chi vi lavora all'interno. Se fino a qualche anno fa gli effetti della carenza di personale e di strumentazioni sanitarie idonee per far fronte all'utenza, erano lo stress e le richieste di congendo per riposo, oggi siamo andati oltre.
Oggi i medici e gli infermieri cadono come birilli perché sono stremati. Non è un caso che nel giro di 3 mesi due medici di pronto soccorso abbiano accusato severe malattie cardiache e che ci siano oggi infermieri in cura psichiatrica. È una situazione al collasso di cui non se ne può più.
Serve nuovo personale ma per far fronte ad una situazione così critica è necessario adesso assumere provvedimenti severi e probabilmente impopolari ma necessari affinché si tuteli la salute di chi lavora in quell'inferno.
Non è più possibile reggere in piedi due pronto soccorso nello stesso spoke con il personale che invece servirebbe a mantenerne a malapena uno. Uno dei due presidi va chiuso. Scelga la direzione sanitaria, scelga la politica. Ma che lo si faccia subito.