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Civita: giornata di festa per il battesimo della piccola Beatrice

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CIVITA - Giornata di “festa” quella di lunedì scorso per le comunità di Civita e per quella degli ospiti del centro Sai (Sistema Accoglienza e Integrazione) del borgo arbëresh. Beatrice, bambina residente nel centro Sai, nel giorno del solstizio d’estate nonché nella giornata Mondiale del Rifugiato, ha ricevuto il Sacramento del Battesimo. 

L’intera comunità di Civita, attraverso il Sai, tutti i giorni, e da anni, sta rendendo una forte testimonianza di quanto un piccolo Comune possa essere  “grato” donando amore e accoglienza ai fratelli più sfortunati che bussano alla porta e, nel contempo, dando un futuro alla propria comunità a rischio spopolamento. “Il futuro si realizza qui…”, con queste parole, l’equipe del Sai di Civita lunedì si è stretta al fianco della famiglia della piccola Beatrice. “Gioiamo, capendo che il futuro passa attraverso l’accoglienza e la valorizzazione delle diversità”,  ha affermato il coordinatore Stefano Cervone. 

Il borgo arbëresh lunedì è stato invaso da una festa di colori, come quelli degli abiti tradizionali con cui erano vestiti i genitori e i bambini, una festa di sorrisi e occhi commossi, come quelli di Vittoria, operatrice del centro,  e Giulia, assistente sociale del centro, rispettivamente madrine della piccola Beatrice. Presente al Battesimo della piccola Beatrice anche una delegazione dell’amministrazione, guidata   dal sindaco Alessandro Tocci, che ha accolto con molta gioia l’invito poiché «i bimbi nati dagli uomini e le donne ospiti del centro Sai di Civita sono figli  di Civita e a loro siamo grati perché hanno contribuito a riportare  la vita nei nostri vicoli», ha affermato il primo cittadino.  

«Oggi, con la collaborazione di tutti (Medihospes Soc coop Onlus e Comune di Civita), possiamo dire – ha continuato il primo cittadino - che la sfida, la scommessa, è stata vinta: Civita è un esempio di integrazione multiculturale e multirazziale. Una moltitudine di culture e di colori che si incontrano per crescere».

Carmine Milieni
Autore: Carmine Milieni