di SAMANTHA TARANTINO Può succedere che in tempi di Buona Scuola un’istituzione scolastica e l’imprenditoria si incontrino. Questa intesa ha permesso la messa in opera di un progetto culturale nato tra i banchi del Liceo Classico San Nilo di Rossano. Coinvolti più di 50 allievi nell’allestimento di una vera e propria pièce teatrale che si terrà il 29 maggio alle 21, nel suggestivo Ritrovo delle Ninfe. Una
Lectura Dantis, dal titolo “L’Ulisse e gli Ulisse” che ha l’obiettivo di attualizzare la cultura antica, rileggere e rielaborare i testi classici. Una sinergia tra scuola e territorio in cui il contributo di imprenditori e commercianti lungimiranti che credono nella scuola come veicolo di sapere, è stato fondamentale. Ecco perché quando si è costretti a fare i conti con un portafoglio costantemente svuotato da riforme che continuano a non investire sulla scuola, una dirigente previdente come Adriana Grispo, rende protagonista la sua scuola fuori dai banchi, a costo zero.
Perché si possono amare i classici latini e greci o la letteratura italiana facendoli uscire dalle loro nicchie. «Filo conduttore dell’intero progetto, coordinato dalla docente di lettere Marilena De Sanctis, - raccontano alcuni ragazzi dello storico Istituto, in esclusiva a
L’Eco dello Jonio - è la figura di Ulisse in relazione a sé stesso, ai compagni, agli affetti e agli dei. Ulisse è un uomo condotto dalla
methys, l’insaziabile desiderio di curiosità, a seguir virtute e canoscenza. Ma non si deve pensare ad una mera narrazione della storia dell’eroe multiforme». E no! Infatti, i nostri ragazzi pensano in grande e si calano nella parte di protagonisti di oggi con le vesti di ieri. «Una sintesi tra passato e modernità. Questa è la creazione del nostro copione originale, composto da parti in metrica, in lirica, in prosa e in musica, con danze e recitazione. È un’opera teatrale in cui gli attori, i ballerini, gli aiuto registi, gli sceneggiatori e i produttori siamo noi ragazzi». E con entusiasmo affrontano insieme alla loro prof., giornate di dure prove. Del resto loro si descrivono proprio così. Propositivi, determinati e affascinati dalla tecnologia, ma curiosi di andare oltre le frasi celebri. Già, perché fa sempre un po’ fico esprimere un’emozione magari usando il virgolettato dell’adorato Leopardi, fino ad arrivare al contemporaneo Bisotti. «Partendo dalle terre inesplorate dei poemi omerici, - continuano gli entusiasti novelli attori - attraversando l’ottavo cerchio dell’Inferno dantesco, entrando nei territori di Valerio Massimo Manfredi, scorgendo Pascoli e altri illustri del passato, siamo giunti all’anno 2015, era del progresso, del benessere e della dimenticanza. Il desiderio è nell’uomo insaziabile, così come la curiosità in Ulisse». E con l’infallibile ma dannatamente umano eroe omerico aspetteranno di sentirsi accogliere da un applauso di inizio, che sia di auspicio per il loro entusiasmo. In conclusione, nelle loro parole si coglie un’inaspettata maturità - « ci auguriamo di smuovere nelle coscienze valori sepolti dalle moderne preoccupazioni e dalla frenesia dell’esistenza». Perché la Buona Scuola passa da qui.