Crati, oggi si consegnano i lavori da 7,8 milioni: si apre finalmente il cantiere per mettere in sicurezza gli argini
Dopo anni di rinvii e allarmi, il Commissario di Governo avvia concretamente l’opera idraulica più attesa sulla piana di Sibari: consegna ufficiale oggi. Cantieri subito operativi?

CORIGLIANO-ROSSANO / CASSANO – Dopo anni di attese, emergenze e procedure rimaste sospese, oggi – lunedì 20 ottobre 2025 – è stata ufficialmente disposta la consegna dei lavori per la messa in sicurezza degli argini del fiume Crati.
L’intervento, dal valore complessivo di 7 milioni e 880 mila euro, riguarda il completamento delle opere strutturali contro il rischio esondazioni lungo la Piana di Sibari, nel tratto che tocca i territori di Corigliano-Rossano e Cassano Jonio e particolarmente quelli che interessano gli attraversamenti stradali e ferroviari.
La comunicazione, firmata dal Commissario di Governo per il contrasto al dissesto idrogeologico, è stata trasmessa nelle scorse ore ai due Comuni interessati, confermando che già da oggi avverrà la consegna formale del cantiere, seguita subito dopo dall’allestimento operativo e dall’avvio effettivo delle opere.
Il progetto – CUP J13B17000040001 – CIG B514F6D070 – rappresenta uno degli interventi più attesi del territorio, dopo i cedimenti drammatici del 2016 e del 2018 che provocarono l’allagamento di case, aziende agricole e perfino del Parco Archeologico di Sibari, diventato simbolo nazionale di vulnerabilità idraulica.
Si tratta del tratto più critico del fiume, quello che minaccia direttamente le contrade Thurio, Ministalla, Apollinara e la piana agricola di Sibari, dove vivono centinaia di famiglie e insistono imprese agricole strategiche per l’economia dell’intera Calabria.
L’avvio dei lavori, arrivato con mesi, anzi con anni di ritardo rispetto al cronoprogramma previsto, segna però un punto di svolta concreto e non più rinviabile in vista della stagione delle piogge.
La priorità, ora, sarà mantenere alta la vigilanza sulla tempistica reale di esecuzione, perché il territorio – provato da anni di attese e paure – non può permettersi nuove interruzioni o rallentamenti burocratici.