Disservizi sanitari a Longobucco, Baratta (Cgil) denuncia: «Tutto questo non fa più notizia»
Crescono rabbia e preoccupazione tra i cittadini per la persistente carenza di servizi sanitari. Interruzione delle visite ortopediche, medico di famiglia a singhiozzo e un’ambulanza mai arrivata: il territorio chiede risposte immediate

LONGOBUCCO – Longobucco sempre più isolata e dimenticata. Nei territori della Sila greca, dove la distanza dai centri ospedalieri rende ogni intervento sanitario una corsa contro il tempo, la comunità longobucchese continua a fare i conti con una persistente carenza di servizi medici essenziali. Una situazione che sembra arricchirsi di nuovi disagi, generando malcontento e preoccupazione tra i cittadini.
Da anni, infatti, il piccolo comune montano denuncia la mancanza di un’assistenza sanitaria stabile e adeguata, ma oggi i disagi appaiono insostenibili. A segnalare, ancora una volta, le criticità in cui versa il territorio è Tonino Baratta (Cgil) che ha enumerato in una nota social la lunga serie di incompiute e di questioni irrisolte, ma soprattutto ha ribadito l’urgenza di intervenire su tre dei nodi critici legati ai servizi sanitari.
Il primo riguarda l’interruzione delle prestazioni ortopediche presso il poliambulatorio locale. Da qualche tempo il medico specialista non è più in servizio, e nessuna comunicazione ufficiale ha chiarito se e quando le prestazioni riprenderanno.
Altro nodo riguarda l’annosa questione del medico di famiglia che Longobucco “condivide” con il vicino comune di Bocchigliero. Il paese, infatti, può contare soltanto su sei ore settimanali di assistenza medica: troppo poche per fronte ai bisogni di una popolazione perlopiù anziana che necessita di maggiore cura e assistenza.
A peggiorare ulteriormente la situazione, la mancanza dell’ambulanza per le emergenze, promessa già ad agosto e ancora non consegnata. L’assenza di un mezzo di soccorso dedicato costringe i cittadini a fare ricorso ai mezzi delle aree limitrofe che, però, non riescono a garantire la tempestività necessaria.
La comunità longobucchese, da tempo abituata a combattere contro l’isolamento e lo spopolamento, continua a sentirsi abbandonata dal sistema sanitario: «Sono temi che ormai non fanno più notizia – ha dichiarato Baratta -. A tutte le persone che hanno scelto di vivere in questo Comune non possiamo che chiedere un sussulto di dignità e orgoglio per tutto quanto ci viene negato».