di MARTINA FORCINITI Prendi un lungomare elegante, specchio di una città immersa nel calore e nell’identità. Si aggiungano la bellezza delle sue tradizioni e dei suoi paesaggi, il mangiare e il bere locali,
mare-monti-pepi e patate ed è subito turismo sobrio e persuasivo. Così i sogni di rilancio della raffinata Rossano e della sua attrattività - tradita da un’alluvione che ne ha temporaneamente imbrigliato il fascino in un alone di tristezza e decadimento - nel 2017 pare non abbiano subito ritardi. Merito – è probabile – anche della schiera di operatori e imprenditori che con passione tentano quotidianamente di declinare qualità dei servizi e professionalità. D’altra parte per raccontare Rossano non basta favoleggiare del mare. Che c’è, certo, in 19 chilometri di costa dal sapore bizantino. Ma si può cominciare con le montagne e proseguire con i sentieri da cartolina, l’armoniosa architettura. L’arte vera e i grandiosi frammenti di cultura. Il tripudio di sapori intensi delle nostre saporite ricette. C’è posto per tanti, per tutti. Soprattutto se si ha voglia di immergersi in una realtà meravigliosamente nostalgica e che profuma di tradizione. Sarà forse per questo che tanto la città quanto il centro storico - piccolo gioiello non più meta solo di intraprendenti turisti – hanno rivissuto una nuova stagione di speranze. Che hanno viaggiato veloci, al ritmo dei passi cadenzati di vecchi e nuovi visitatori.
ROSSANO, INCITAZIONE AGLI IMPRENDITORI: REINVESTITE PARTE DEGLI UTILI
«La stagione ha tenuto e i turisti, nonostante tutto, non sono mancati – è l’opinione diffusa di alcuni operatori turistici e gestori di strutture ricettive. Perché se è vero che il turismo cresce e fiorisce parallelamente alla presenza di infrastrutture adeguate alle esigenze sia dei residenti che degli ospiti, la limitatezza infrastrutturale dell’
irraggiungibile Calabria rischia annualmente di compromettere la messa in valore del turismo. Eppure, nonostante qua e là persista un cattivo ancoraggio alle vecchie dinamiche, centinaia di vacanzieri hanno deciso di vivere un periodo esperienziale del turismo rossanese. La strada da percorrere è ancora lunghissima, a tratti dissestata (soprattutto a causa della cattivissima gestione di risorse e potenzialità). Ma nonostante gli handicap imposti e le evidenti difficoltà per gli imprenditori nella fornitura dei servizi, Rossano marcia e accelera. E fra le eccellenze di tradizione, cultura, natura ed enogastronomia nostrane, la ricetta del successo sta anche nel saper reinvestire parte degli utili. Trovando un equilibrio che metta al bando il turismo mordi e fuggi e intercetti nuovi flussi turistici, attraverso adeguati eventi culturali attraenti. Un’incitazione che sentiamo di fare ai nostri imprenditori. Perché laddove si sceglie di investire, rinnovare e intraprendere, crescono sì le aziende, ma anche territori e comunità. Con buona pace dei soliti soloni e moralisti, che parlano e scrivono male della loro stessa terra forse per un eccesso di desiderio invidioso e rancoroso che ricorda la storiella della volpe e l’uva.