Rossano, la triste storia della famiglia Zangaro
Una perdita d'acqua ininterrotta mette a rischio la salute e le condizioni di sopravvivenza di una famiglia di Rossano. Che da ben 13 anni convive con tassi di umidità insostenibili, ben oltre i limiti di sopportabilità. In tutti questi anni le pareti di un lato dell’abitazione in cui vivono nel centro storico stanno rendendo l’aria irrespirabile. Con tutte le conseguenze igienico-sanitarie del caso. L’appartamento è abitato dalla famiglia Zangaro: il signor Antonio, 80 anni, la moglie, la signora Caterina Graziano, 76 ed il figlio Giuseppe, invalido, 56 anni. Quel muro li ha fatti ammalare e vivere in condizioni disumane. Per colpa di un'infiltrazione che fa letteralmente “piangere” la parete della cucina.
Sono anni, insomma, che la perdita d’acqua sta rendendo vita di questa famiglia un inferno. E a nulla sono valsi esposti, denunce di varia natura a tutti i livelli. Nessuno riesce a capire quali possano essere le origini e i motivi di quella perdita d’acqua che sta devastando la vita della famiglia Zangaro. La quale, ovviamente, le ha tentate tutte. Mettendo mani alle ristrette economie familiari. Ritinteggiature con ogni tipo di vernice antiumidità, lavori di rifacimento delle pareti, persino prese d’aria. Nulla è servito e ancora oggi, a distanza di 13 anni la famiglia deve convivere con i mobili della cucina in mezzo alla stanza. Perché niente può essere adagiato a quella grande parete. Ma deve anche convivere con un eterno cattivo odore di umidità che invade tutta l’abitazione. E soprattutto in condizioni malsane per la salute.
ROSSANO, PRESENTATE DENUNCE ED ESPOSTI
Il signor Antonio e la signora Caterina, hanno visto precipitare vertiginosamente le loro condizioni di salute in tutti questi anni (che peggiorano di giorno in giorno alla signora Caterina, “costretta” a dover cucinare in quell’ambiente), con croniche malattia all’apparato respiratorio le quali, di conseguenza, accentuano anche altre patologie accusate dai due coniugi e dal figlio. La situazione, dunque, è diventata insostenibile. È inconcepibile che in una società che si definisce civile, una famiglia possa “convivere” in queste condizioni per una perdita d’acqua eterna che proviene da chissà dove, certamente dall’esterno dell’abitazione e che sta letteralmente consumando la vita della famiglia Zangaro.
Un’ingiustizia bella e buona, in attesa che anche il tribunale si pronunci prima che sia troppo tardi: la famiglia Zangaro ha presentato esposti e denunce su denunce e spera che presto, anche grazie all’aiuto dei periti, possa finalmente risolvere tutti i suoi problemi, per poi tentare di vivere gli ultimi anni della loro vita in condizioni igienico sanitarie certamente più salubri. La famiglia Zangaro, è immaginabile, è disperata. Non ha le forze fisiche e economiche per andare a vivere altrove ma rimane fiduciosa che la giustizia, velocemente, possa fare il suo corso.